REGGIO EMILIA – “Trovare una società ostile come la Lucchese, che mi ha ferito come donna, madre e atleta, ha creato un solco profondo. Mi sono sentita sola, inutile, incapace, un giocattolo vecchio da gettare”. Parole di Alice Pignagnoli, diversissime da quelle con le quali, poco più di due anni fa, aveva reso pubblico il fatto che il Cesena, con cui all’epoca era tesserata, le avesse rinnovato il contratto una volta saputo che era incinta di Eva.
Lei aveva contraccambiato tornando in campo a soli 100 giorni dal parto. Una bella pagina, che aveva fatto il giro delle cronache sportive nazionali. Pignagnoli, reggiana classe ’88, è un noto portiere di calcio femminile e stavolta con questo messaggio su Facebook, e con questa intervista a Tg Reggio, racconta di quello che le è accaduto da metà ottobre in avanti un po’ alla volta, da quando cioè ha comunicato alla Lucchese, con la quale è tesserata da agosto e con cui ha un contratto fino a giugno 2023, di aspettare un bambino.
“L’amministratore delegato mi ha detto che aveva intensione di retribuirmi per le mensilità successive. Poi hanno iniziato a escludermi dal gruppo, dalla squadra, mi hanno chiesto di restituire il materiale anche se sono tesserata e mi hanno detto di liberare il posto letto. Non hanno più risposto alle mie telefonate, e ho saputo che le mie compagne erano state pagate per il periodo giocato anche da me. Così ho chiesto aiuto all’associazione calciatore e mi sono rivolta ad un avvocato”.
“Il 19 dicembre ci è arrivata la pec e il 20 dicembre le sono stati pagati gli arretrati. E’ la prima volta che una nostra giocatrice è in dolce attesa, stavamo cercando di capire dalla Lega come muoverci. Per noi, a tutti gli effetti, Alice è una nostra giocatrice”, si limita a far sapere la società.
“Fino a gennaio dovrei essere retribuita dalla Lucchese – chiosa Pignagnoli – Poi interverrà la maternità della Federazione. Spero per il futuro, per le ragazzine che giocano, per mia figlia, che il calcio femminile possa cambiare marcia e regalare una dignità minima alle atlete. A giugno dopo aver partorito mi metterò al lavoro sperando di trovare una società che possa valorizzarmi”.
La Lucchese femminile ha integrato la dichiarazione resa a Reggionline con questa nota
Con riferimento agli articoli di stampa, pubblicati in data odierna, riguardanti il rapporto con la calciatrice Alice Pignagnoli, l’𝗔𝗦𝗗 𝗟𝘂𝗰𝗰𝗵𝗲𝘀𝗲 𝗙𝗲𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝗹𝗲, preso atto con stupore del contenuto degli stessi, intende precisare quanto segue.
Appreso della gravidanza della calciatrice, per motivi di salute e sicurezza, di comune accordo con la calciatrice venne ritenuto opportuno, in data 17 ottobre 2022, sospendere l’attività della stessa che, giova chiarirlo, non è titolare di alcun contratto di lavoro in quanto atleta non professionista.
Due mesi dopo, il 19 dicembre 2022, la calciatrice ha trasmesso, per il tramite di proprio legale, diffida al pagamento dei compensi per attività dilettantistica maturati.
In data 20 dicembre l’𝗔𝗦𝗗 𝗟𝘂𝗰𝗰𝗵𝗲𝘀𝗲 𝗙𝗲𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝗹𝗲 ha eseguito il pagamento di tutti i compensi dovuti alla Signora Pignagnoli e provvederà, al pari delle altre tesserate, a riconoscere alla stessa gli importi contrattualmente convenuti fino al termine della stagione sportiva.
Si smentisce categoricamente che dirigenti della società abbiamo manifestato l’intenzione di non riconoscere alla calciatrice quanto alla stessa dovuto.
Si auspica, per il futuro, che certe tematiche vengano affrontate con correttezza e obiettività, vista la delicatezza delle stesse, onde evitare pregiudizi all’immagine di club perfettamente rispettosi dei diritti delle calciatrici sia come donne sia come sportive.