REGGIO EMILIA – Shabbar Abbas rimane in carcere. Il magistrato pakistano ha rigettato la richiesta dell’avvocato dell’uomo avanzata diverse settimane fa, ovvero il rilascio su cauzione del padre di Saman.
Il 46enne quindi resta dietro le sbarre in attesa che la giustizia del Paese asiatico si pronunci sul tema estradizione, dando un parere che politica e diplomazia valuteranno. Se la strada, quindi, non solo per un’eventuale consegna all’Italia, ma anche solo per una decisione in merito, appare ancora lunga, oggi è arrivato questo pronunciamento. Il contrario sarebbe stato davvero clamoroso.
L’avvocato di Abbas era assente in quanto impegnato per questioni religiose fino al 25 aprile. Il magistrato ha respinto anche l’istanza formulata dal sostituto del legale per un rinvio a fine aprile, disponendo che per la prossima udienza fissata per giovedì 30 marzo ad Abbas venga nominato un difensore d’ufficio in sostituzione del suo.
Ricordiamo che dopo la partenza da Novellara il primo maggio 2021 assieme alla moglie che ancora non si trova, Shabbar era rimasto latitante un anno e mezzo prima dell’arresto dello scorso 15 novembre. L’udienza pakistana è iniziata alle 8.30 italiane. E c’è attesa per un’altra udienza, quella del processo iniziato davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia. Il 31 marzo Shabbar potrebbe videocollegarsi dal Pakistan: così, quantomeno, ha fatto intendere qualche giorno fa sempre il suo avvocato pakistano, anche tramite le parole del legale italiano, Simone Servillo, che sta rappresentando Shabbar in aula a Reggio.
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