REGGIO EMILIA – “Voi volete il padre di Saman, ma potremmo darvi una lista di 50 persone che vorremmo fossero estradate dall’Italia, che hanno commesso omicidi in Pakistan e sono fuggite in Italia. Se chiedete con una mano, dovreste dare con l’altra, perché è così che funziona, ciò è conosciuto come legge di reciprocità”. Parole che arrivano dall’ambasciatore del Pakistan a Roma Ali Javed. Parole che gelano le aspettative italiane e dei magistrati reggiani in particolare che attendono il trasferimento dell’uomo nella nostra città dove é imputato per l’omicidio della figlia.
Il diplomatico si è espresso intervenendo al Forum sulla libertà religiosa svoltosi a Palazzo Chigi. “Voi chiedete che sia estradato, ma vi rifiutate di estradare queste persone”, ha sottolineato l’ambasciatore.
La scorsa settimana la Corte distrettuale di Islamabad, dopo una serie di innumerevoli rinvii, aveva espresso parere favorevole all’estradizione di Shabbar Abbas, ma l’ok decisivo deve arrivare ora dal Governo dello Stato asiatico che ha il caso in fase di valutazione.
Il padre di Saman, 46 anni, si trova detenuto in Pakistan dal novembre scorso. Ancora nessuna traccia, invece, della moglie e madre di Saman, Nazia, tuttora latitante.