CORREGGIO (Reggio Emilia) – Una quindicina di animalisti di “Animal Equality Italia” con megafoni, striscioni e fotografie choc per protestare davanti al dipartimento di sanità pubblica e dell’area territoriale veterinaria di Correggio, in piazzale San Rocco. Il gruppo ha presentato un esposto in procura a Reggio denunciando condizioni che violerebbero la legge in un macello di proprietà dell’azienda “Zerbini & Ragazzi” a Fosdondo. Tra novembre 2024 e giugno 2025 gli animalisti hanno condotto un’inchiesta in quello che è considerato il più grande macello equino del Nord Italia. Le telecamere di Animal Equality hanno ripreso il lavoro degli operai per 7 mesi.
“E’ un impianto che si presenta come eccellenza del benessere animale, eppure le nostre telecamere hanno documentato condizioni gravissime – spiega Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia -: cavalli lasciati senza acqua né cibo per giorni, costretti a sdraiarsi sui propri escrementi, insultati e colpiti con bastoni e frustati, quello che abbiamo documentato è riuscito a smascherare la violazione chiara della normativa europea. Stordimenti inefficaci, con animali ancora coscienti mentre veniva recisa la giugulare o appesi, abbiamo trovato persino un cavallo abbandonato morto per una notte intera violando le norme per la gestione delle carcasse in uno stabilimento che dovrebbe essere un modello”.
Le immagini, diffuse anche dal tg Rai regionale, sono molto crude. E ora sono finite in un fascicolo in procura: le irregolarità dovranno essere accertate. “Abbiamo protestato davanti al dipartimento di sanità pubblica – dicono gli animalisti – per richiedere che vengano fatti maggiori controlli da parte del servizio veterinari”.
L’Emilia Romagna è terza in Italia per consumo di carne di cavallo, anche se il mercato italiano della carne equina è in calo. Gli animalisti chiedono al Governo italiano di fermare l’importazione e la macellazione di migliaia di cavalli seguendo l’esempio della Grecia: “Quello che abbiamo filmato dimostra che la violenza non è un’eccezione – ribadisce Cupi – ma il funzionamento stesso del sistema”.
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Questa mattina l’azienda, da noi contattata, ha annunciato che sarebbe intervenuta con un comunicato stampa. Al momento non abbiamo ricevuto ad ora alcuna dichiarazione.
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