BOLOGNA – Un’esplosione si è verificata alla diga del bacino di Suviana, sull’Appennino bolognese, oggi pomeriggio intorno alle 15. Il bilancio, al momento, è di quattro morti, tre feriti gravi e tre dispersi. Difficili le operazioni di recupero dei dispersi, i vigili del fuoco si calano con le bombole d’ossigeno. Le testimonianze dei soccorritori sono drammatiche: “Mi tremano le gambe”.
La centrale idroelettrica di Bargi, nel Comune di Camugnano, è dell’Enel. Costruita sulla sponda del lago di Suviana, è la più potente dell’Emilia Romagna. Attivata la protezione civile, sul posto oltre a una settantina di vigili del fuoco, i carabinieri, i sindaci dei Comuni montani della zona, le ambulanze. Il luogo è stato raggiunto anche dal sindaco Matteo Lepore e dal prefetto Attilio Visconti
Mercoledì 10 aprile 2024, ore 15:30 – Dimesso dall’Ospedale di Cesena il ferito 25enne
E’ stato dimesso, dall’Ospedale ‘Bufalini’ di Cesena, uno dei due feriti condotti nel pomeriggio di ieri nella struttura romagnola a seguito dell’esplosione. A uscire dall’ospedale, con una prognosi di 30 giorni, il più giovane dei ricoverati, un 25enne che aveva riportato ustioni non particolarmente gravi alle mani e per questo era stato ospitato nell’area Osservazione Breve Intensiva del Pronto Soccorso. Resta invece ricoverato nel reparto Centro Grandi Ustioni con una prognosi riservata, l’altro ferito un 42enne che ha ustioni su oltre il 15% del corpo.
Mercoledì 10 aprile 2024, ore 12:30 – I lavoratori dispersi hanno tra 37 e 68 anni
Hanno fra i 37 e i 68 anni i quattro lavoratori che ancora risultano dispersi alla centrale idroelettrica di Bargi al lago di Suviana. I loro nomi sono stati confermati dalla Prefettura di Bologna: si tratta di Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Pontedera; Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre e Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli.
Mercoledì 10 aprile 2024, ore 11:00 – Gravi ma stazionarie le condizioni di 4 feriti, in pericolo di vita un quinto lavoratore all’ospedale di Pisa
Strage Suviana: sono cinque i feriti, uno residente proprio a Camugnano, comune della centrale. L’uomo, di 25 anni, è ricoverato con un altro collega di 42 anni all’ospedale Bufalini di Cesena. Il sindaco di Camugnano Marco Masinara ha decretato per oggi il lutto cittadino. Le condizioni dei feriti sono stazionarie. Per 4 dei feriti le condizioni sono definite “stazionarie”, Un lavoratore di 54 anni è in rianimazione all’ospedale di Parma ed è in prognosi riservata come il 35enne ricoverato in rianimazione al Sant’Orsola di Bologna. Più gravi le condizioni del quinto ferito, trasportato all’ospedale di Pisa: presenta ustioni molto serie in diversi parti del corpo è sarebbe in pericolo di vita, i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.
Mercoledì 10 aprile 2024, ore 10:30 – Chi erano gli operai morti
I lavoratori deceduti nello scoppio della turbina provenivano da diverse parti d’Italia: le tre vittime accertate sono Petronel Pavel Tanase, 46 anni, da Torino, Mario Pisani, 74 anni, da Taranto e Vincenzo Franchina, 36 anni, da Messina. Al momento sono ancora quattro le persone disperse anche se i soccorritori disperano di ritrovarli ancora in vita.
Mercoledì 10 aprile 2024, ore 10:00 – Enel: al momento incidente in corso collaudo secondo gruppo, lavori con 3 aziende
In relazione al grave incidente occorso nella centrale di Bargi (BO), Enel Green Power precisa che erano in corso lavori di efficientamento che la società aveva contrattualizzato con tre primarie aziende. “Da quanto ricostruito -spiega la società in una nota – il collaudo del primo gruppo di generazione era già terminato nei giorni scorsi e, al momento in cui è avvenuto l”incidente, era in corso il collaudo del secondo gruppo”.
Mercoledì 10 aprile 2024, ore 9:00 – Tre classi delle scuole medie Muratori di Vignola erano state in visita alla centrale poco prima dell’incidente
Paura per una sessantina di studenti di terza media delle scuole Muratori di Vignola che pochi minuti prima dello scoppio erano in visita all’interno della centrale. “Abbiamo avvertito un cattivo odore e siamo usciti in anticipo” hanno detto di docenti che li accompagnavano. I ragazzi sono quindi usciti per recarsi nella seconda tappa della gita, a Rocchetta Mattei, da dove hanno sentito il forte rumore dell’esplosione.
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