REGGIO EMILIA – E’ in corso un’epidemia di bronchiolite, un virus che genera difficoltà respiratorie in particolare nei bambini, con potenziali rischi seri per i neonati. Ospedali e pediatri di famiglia sono in affanno, come è emerso nella puntata di ieri sera de Il medico e il cittadino.
“Oltre a un numero alto di accessi in ospedale, abbiamo tutti i 26 posti letto occupati da bimbi molto piccoli”, ha detto in trasmissione Alessandro De Fanti, direttore della Pediatria del Santa Maria Nuova. Tutti i piccoli degenti interessati dalla medesima diagnosi: l’infezione virale acuta che colpisce le diramazioni finali dei bronchi, vale a dire i bronchioli. Oltre che al Santa Maria Nuova, sono occupati anche i posti letto a Castelnovo Monti.
Sotto monitoraggio vengono così tenute le disponibilità nelle strutture delle province limitrofe: “Abbiamo in cura bambini di uno o due mesi, lattanti che fanno fatica a respirare, a nutrirsi, dunque hanno bisogno di supporto di ossigeno e di idratazione”, ha aggiunto De Fanti.
Si tratta dello stesso virus che negli adulti causa rinite, faringite e tosse. I ricoveri dei bambini evidenziano la punta dell’iceberg del fenomeno. In prima linea ci sono i pediatri di famiglia, che in questo periodo svolgono circa trenta visite al giorno e sono tempestati in media da almeno quaranta telefonate. “A settembre sono partite queste forme infiammatorie, poi con l’apertura delle scuole è stato un espandersi a macchia d’olio”, ha spiegato Romano Manzotti, pediatra di Scandiano”.
Lo scorso ottobre gli accessi al pronto soccorso pediatrico sono stati 1.958, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2019: “I bambini sono stati bene per questi due anni, ma hanno perso l’allenamento a difendersi dalle malattie infettive delle alte vie respiratorie. Adesso siamo nel pieno di questa epidemia”.
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