REGGIO EMILIA – Ventotto giorni di prognosi. Sono sicuramente importanti le lesioni riportate da un’infermiera del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Nuova che, nella notte tra lunedì e martedì, è stata aggredita da una paziente.
Quest’ultima, secondo i primi accertamenti, era entrata dopo aver abusato di farmaci antidepressivi. Nel tentativo di allontanarsi dalla struttura, ha poi assunto un comportamento aggressivo e poco collaborativo nei confronti dei sanitari che l’avevano accolta, poi improvvisamente ha colpito con un pugno al volto l’infermiera di turno. Fermata da altro personale sanitario arrivato in aiuto, è stata consegnata ai carabinieri. Condotta in caserma e ricostruiti i fatti, grazie anche alle testimonianze dei presenti, i militari l’hanno denunciata: si tratta di una 46enne residente a Montecchio che è accusata di lesioni personali. L’infermiera è stata medicata e dimessa con una prognosi di quasi un mese per le lesioni riportate.
Dall’inizio dell’anno sono state diverse le aggressioni al personale sanitario, a partire da quella del 7 gennaio a Scandiano, dove un infermiere dell’Ausl e due volontari di Croce Rossa ed Ema Ambulanze erano stati aggrediti da una donna mentre stavano effettuando un intervento di soccorso a un suo famigliare. Un episodio eclatante che aveva fatto sussultare il neo assessore regionale alla sanità Massimo Fabi che oltre a condannare l’accaduto aveva garantito il massimo impegno per contrastare il fenomeno della violenza ai danni dei sanitari. Un nuovo caso si è poi verificato il 20 gennaio, sempre al pronto soccorso del Santa Maria Nuova e un altro ancora il 7 febbraio all’ospedale di Guastalla.
Servizio Tg di Giulia Gualtieri
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