REGGIO EMILIA – Fino al 31 dicembre dell’anno scorso, un cliente che sul mercato libero decideva di cambiare fornitore prima della scadenza del contratto, non doveva pagare nulla, in nessun caso. Dal 1° gennaio di quest’anno, per il mercato elettrico, non è più così. Da quest’anno il cliente che ha trovato un’offerta più conveniente e vuole recedere anticipatamente dal contratto, deve mettere in conto la possibilità che l’azienda fornitrice gli faccia pagare una penale per recesso anticipato.
Questa eventualità è prevista da una delibera di Arera, l’Autorità per l’energia. La delibera è del 6 giugno 2023 e recepisce le nuove disposizioni in materia introdotte da un decreto legislativo del novembre 2021. Qual è il campo di applicazione? La possibilità per le aziende energetiche di applicare la penale riguarda i contratti con scadenza determinata, in genere 12 o 24 mesi, e a prezzo fisso. Gli extra costi però si possono applicare anche ai contratti a tempo indeterminato, se questi prevedono per un certo periodo un prezzo fisso.
L’entità della penale viene stabilita dal fornitore, anche se Arera precisa che «la somma richiesta deve, in ogni caso, essere proporzionata e non può eccedere la perdita economica derivante dal recesso anticipato». Sempre Arera nella delibera spiega che l’azienda dovrà indicare chiaramente nel contratto l’importo massimo della penale. Resta il fatto che un costo che prima non c’era adesso c’è e questo costo indurrà molti utenti a non cambiare fornitore, con tanti saluti per il mercato libero.
Energia elettrica: il ritorno della penale sul recesso anticipato. VIDEO
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