REGGIO EMILIA – Molte persone stanno ricevendo in questi giorni una lettera da parte del loro fornitore di energia: si avvisa della prossima scadenza del cosiddetto “mercato tutelato” e del passaggio al mercato libero.
Circa il 30% delle utenze domestiche è ancora nel mercato tutelato, quello in cui l’energia viene erogata a prezzi stabiliti dall’Arera, l’autorità di regolamentazione. Il prossimo anno è previsto però il trasferimento per tutti al mercato libero, dove le tariffe rispondono alle dinamiche di domanda e offerta. Il passaggio avverrà a gennaio per il gas e in aprile per l’energia elettrica.
Per chi non lo ha ancora fatto, è arrivato il momento di decidere a quale fornitore rivolgersi. Secondo Arera, in media, la bolletta nel mercato libero aumenta del 20%. “E’ fondamentale – dice Federconsumatori – prendersi il tempo necessario per comparare le offerte”. Rino Soragni, presidente dell’associazione: “Il punto di riferimento è sempre quello dell’autorità. Possiamo prendere il costo del gas al metro cubo (oggi siamo intorno a 0,43) e questo è un buon parametro per verificare quanto mi costa la materia prima con le altre compagnie, ponendo attenzione al cosiddetto spread, cioè l’aumento che loro aggiungono sulla materia prima oppure a costi che a volte sono servizi o i costi di commercializzazione. Bisogna stare attenti a questi due o tre parametri per fare delle comparazioni”.
Il regime di tutela resta per i cosiddetti “vulnerabili”, dagli ultra 75enni a chi ha una malattia seria, a chi ha un reddito basso, ovvero con un Isee fino a 15mila euro: per queste persone, tutto resta come prima. Per gli altri, il consiglio è quello di non accettare le offerte telefoniche o le proposte porta a porta, ma di rivolgersi a uno sportello fisico. Infine, nell’ambito del mercato libero, si può scegliere tra offerte a prezzo fisso o a prezzo variabile. “Per chi vuole stare più tranquillo, magari pagando un po’ di più, può stabilire un prezzo fisso per 12 o 24 mesi. Chi preferisce può scegliere un prezzo più basso, ma variabile, con il rischio che magari aumenti, consapevole che il mercato dell’energia è molto vulnerabile a tutte le condizioni geopolitiche”.
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