MONTECCHIO (Reggio Emilia) – Le notizie finora trapelate sul salvataggio della Ems di Montecchio sono tutt’altro che confortanti. Da uno scenario con due soggetti interessati a dare continuità all’azienda che rischia il tracollo sotto il peso di un rosso da circa 300 milioni di euro, pare si sia passati a una trattativa con un unico potenziale acquirente (che ha posto condizioni irricevibili secondo il sindacato).
La situazione assume i contorni di una corsa contro il tempo. La scadenza della procedura negoziata della crisi, che vede il commercialista Francesco Notari nel ruolo di consulente, è stata prorogata al 7 febbraio 2024.
Nel frattempo proseguirà la mobilitazione dei dipendenti, che complessivamente sono 250, contando anche i 45 della sede di Fontevivo, nel parmense, dirottati da novembre nel reggiano dopo la chiusura del loro stabilimento. La lotta dei lavoratori nei prossimi giorni si trasferirà a Milano, davanti al quartier generale del fondo Xenon Private Equity, l’attuale proprietario della Ems, che ora ha problemi a pagare le tredicesime ma anche il Tfr agli addetti che si sono licenziati.
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