REGGIO EMILIA – Emil Banca ha chiuso il bilancio 2024 confermando quanto di buono fatto nel 2023. Per la banca – che conta 96 filiali nelle province di Bologna, Modena, Reggio, Parma, Piacenza, Mantova e Ferrara – un utile di esercizio di 60,5 milioni di euro e un miglioramento degli indici di rischio e di sostenibilità del reddito. La raccolta totale si attesta sopra i 7,5 miliardi, con una crescita del 5,4%, con un aumento del 6,5% nella raccolta diretta arrivata a 4,8 miliardi.
“Rispetto al 2023, il nostro Prodotto Bancario Lordo è aumentato di 410 milioni di euro, più o meno il valore complessivo di una piccola Bcc. Un così forte aumento dei ricavi evidenzia la capacità dei nostri colleghi di collocare prodotti e servizi che intercettano i bisogni della clientela – ha commentato il direttore generale Matteo Passini – L’utile complessivo resta su una quota di grande soddisfazione e ampiamente sopra i livelli dell’era pre-pandemia. Ma l’importante per noi non è quanto utile si produce ma come questo viene prodotto e poi utilizzato. I risultati del 2024 sono stati ottenuti con una forte attenzione alla sostenibilità, interna e dei nostri clienti, abbiamo messo in campo importanti cambiamenti organizzativi e sono partiti diversi progetti per il benessere delle persone. Il 17% delle nostre filiali si trova in aree interne, piccoli paesi lontani dai grandi centri e con pochi servizi e opportunità. Queste filiali generano il 10% dei volumi bancari. Tuttavia, invece di chiuderle come stanno facendo le banche non cooperative con gli sportelli non remunerativi, stiamo lavorando per aumentarne l’impatto sulle comunità locali”.

Il presidente di Emil Banca Gian Luca Galletti
Di radicamento sul territorio e di utili parla il presidente Gian Luca Galletti: “Negli ultimi tre esercizi la nostra Banca è riuscita a produrre più di 180 milioni euro di Utile complessivo che, tolta una piccolissima quota andata al fondo di sviluppo della cooperazione, è rimasto interamente nel territorio che lo ha prodotto. Nemmeno un centesimo è andato a fondi speculativi o all’estero. Una parte importante è stato destinato ai nostri 56 mila soci che in questo periodo hanno visto il valore delle quote aumentare di oltre l’ 11% e ricevere oltre 9 milioni euro in dividendi. Il resto è andato ad aumentare il nostro patrimonio indivisibile, fondamentale per la capacità della Banca di sostenere la competitività delle nostre aziende e di dare credito alle famiglie. Grazie a questi risultati – ha concluso – anche quest’anno, come avviene da diversi esercizi, il Cda ha stabilito di premiare l’impegno dei nostri 700 collaboratori con un premio di 2500 euro, uguale per tutti, senza distinzione di ruolo o livello”.
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