REGGIO EMILIA – “I medici di famiglia sono sotto attacco da parte dell’utenza arrabbiata”. Non ha usato mezzi termini il presidente provinciale della federazione dei medici di medicina generale, Euro Grassi, denunciando una situazione ai limiti dell’esplosivo.
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“Ho paura ad andare in ambulatorio”. La paura è quella di una dottoressa con una certa esperienza alle spalle ma che sta emotivamente cedendo di fronte alla tensione cui è sottoposta e che nelle ultime ore ha messo nero su bianco, in una e-mail, i suoi timori, dopo l’episodio di cui è stata vittima. Un suo paziente non accettava che la visita, come accade ora in periodo Covid, fosse solo su appuntamento. E’ fisicamente andato nel suo studio, a Reggio. Ha provato a sfondare la porta. Ed è solo la degenerazione ulteriore di una specie di routine che i medici di famiglia stanno vivendo da settimane. Si sentono sotto attacco.
“Con questa ultima sono diventate sei – dice il presidente provinciale della Federazione dei medici di medicina generale – le segnalazioni fatte dai colleghi di violente aggressioni verbali subite dall’utenza”. I professionisti denunciano di essere quasi quotidianamente in balìa di cittadini sì provati da malattia o anche da qualche giorno di attesa per tamponi o certificati, ma che finiscono per sfogarsi su una categoria che è sotto pressione dallo scorso febbraio tanto quanto i sanitari ospedalieri.
“Siamo veramente stanchissimi: c’è gente che prova a sfondare le porte, molti medici sono donne. I contatti tra visite, telefonate e whatsapp sono 150 al giorno per ognuno”.
Euro Grassi, ospite de Il Graffio, è stato per anni anche presidente dell’Ordine dei medici. Sono 334 i medici di medicina generale in provincia di Reggio, e assieme al pronto soccorso sono il primo punto di riferimento per la comunità, alla quale chiedono un po’ di pazienza e anche un po’ di educazione in più.
Il Graffio: guarda la puntata integrale di giovedì 12 novembre 2020
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