REGGIO EMILIA – Anche Reggio avrà il suo Garante dei detenuti. “Un’autorità indipendente a tutela di chi è detenuto in carcere o internato che garantisce la corretta esecuzione della custodia secondo le norme nazionali e internazionali”. Ad annunciarlo sono Federico Amico, presidente della Commissione Parità e Diritti delle Persone della Regione, Nicola Tria, assessore a Legalità e Coesione Sociale del Comune di Reggio, e Marcello Marighelli, Garante delle Persone Private della Libertà Personale della Regione Emilia-Romagna
“Guardiamo con preoccupazione alla diffusione del Covid-19 all’interno del carcere di Reggio Emilia. Sono ancora più di 100 i detenuti positivi e 5 quelli ricoverati. Uno scenario complesso a causa del sovraffollamento e dell’isolamento legato all’epidemia, che mina la dignità delle persone recluse e può diventare esplosivo. Occorre quindi intensificare il presidio delle istituzioni”, si legge in una nota.
“In questo contesto appare evidente la necessità di pensare all’istituzione di una figura che ancora manca sul territorio di Reggio Emilia, il Garante delle persone private della libertà personale. Il Garante, per come è definito dall’ordinamento nazionale, esercita il potere di visita senza autorizzazione nelle carceri così come nelle camere di sicurezza, nei centri di espulsione per stranieri, presso i centri di diagnosi e cura o nelle residenze sanitarie assistenziali. Può effettuare colloqui con i detenuti e gli internati e ricevere da loro corrispondenza privata”.
Chi è il Garante
Un agevolatore di relazioni e un facilitatore di progetti. Sarà eletto dal consiglio comunale. Figura chiave per la partecipazione dell’intera comunità all’attività di rieducazione, prevista dall’articolo 27 della nostra Costituzione. Se riusciamo a rafforzare il dialogo tra il dentro e il fuori c’è più sicurezza per tutti.
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