REGGIO EMILIA – Il consiglio di amministrazione di Transcoop ha deciso di donare 50 mila euro all’Ausl di Reggio, e dare così il proprio contributo alla gestione dell’emergenza coronavirus. “Da parte nostra vuole essere un modo di sostenere il personale sanitario in questi giorni così difficili, che pure vedono anche gli autotrasportatori in prima linea per consegnare alimenti e medicinali, così che arrivino alle persone e alle famiglie”, spiega il presidente del consorzio Edo Ferrari.
E ancora: “Comprendiamo lo sforzo dei sanitari. In questo momento anche il mondo dell’autotrasporto, e Transcoop in particolare, sta portando avanti un grande lavoro. Il fatturato per servizi ad aziende della catena alimentare (grande distribuzione e aziende di produzione) rappresenta circa il 50% del nostro fatturato, che in una fase di emergenza nazionale come quella che stiamo vivendo non può assolutamente fermarsi e nemmeno rallentare. L’approvvigionamento della grande e media distribuzione, ma anche dei negozi di quartiere, è essenziale perché le famiglie trovino sugli scaffali i prodotti di cui hanno bisogno, e che pure in questi giorni così complessi non sono mai venuti meno. In più, abbiamo quasi 20 furgoni che si occupano della consegna di medicinali, anche alle Case di cura, e questa è un’altra funzione strategica fondamentale e irrinunciabile del nostro lavoro, oltre che diverse decine di mezzi impegnati nella raccolta rifiuti solidi urbani nella provincia di Reggio Emilia”.
“I nostri trasportatori – aggiunge Ferrari – a mio parere sono dei piccoli eroi. Fin dai primi giorni dell’emergenza covid-19 hanno consegnato anche nelle zone rosse lombarde, nel bergamasco, nel bresciano, pur consapevoli che stavano mettendo a rischio la loro salute. Nessuno dei nostri soci, o degli autisti alle dipendenze dei nostri soci, ha mai detto ‘non vado’, ‘non me la sento'”.
Se per alimentari e farmaci si lavora a pieno regime, diverso è il discorso per il comparto industriali: “Il settore industriale il lavoro si è praticamente dimezzato: l’auspicio è che si possa ripartire in tempi rapidi, compatibilmente con la salute pubblica che resta giustamente il primo obiettivo, e che una volta che si riparta ci siano le condizioni per recuperare velocemente volumi di scambio vicini a quelli pre crisi”.