REGGIO EMILIA – Sono in continuo aumento le procedure di sospensione dal lavoro nelle aziende della nostra provincia. Col segretario della Cgil Ivano Bosco abbiamo fatto il punto della situazione.
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“Ad oggi oltre 16 mila lavoratori sono stati oggetto di sospensione nella nostra provincia”. Oltre 16mila dipendenti sono sospesi dal lavoro nella nostra provincia per gli effetti dell’epidemia di coronavirus. La quota maggiore, 8.500, è nelle aziende metalmeccaniche. Seguono coop sociali, educatori e centri diurni con 1.700; ceramisti e chimici con 1500; commercio e turismo con 1200; teatri, cinema e impianti sportivi con altri 1200; scuole private con 700; trasporti e logistica con 650; edilizia con 450; grafica e cartotecnica con 200. Gli effetti meno pesanti sono nel comparto alimentare, con 100 sospensioni.
“In parte si tratta di attività che sono venute meno per le chiusure decise nei decreti ministeriali – aggiunge Bosco – in parte perché le aziende devono adeguarsi con processi di sanificazione e di messa in sicurezza”.
Nelle direzioni aziendali i sindacati hanno trovato il più delle volte piena collaborazione, ma non sempre: “In alcuni casi abbiamo dovuto ricorrere ad azioni di sciopero o di denuncia alle autorità competenti”.
Dal conteggio mancano il lavoro somministrato, le partite Iva e i co.co.co.
Gian Piero Del Monte
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