REGGIO EMILIA – “Sono il titolare dell’hotel ristorante Old River di Gustalla – si presenza Denis Morellini – Ho messo a disposizione la struttura per i dottori, gli infermieri e per la gente che ne ha bisogno per questa emergenza del covid19, nella speranza che tutto si risolva nel più breve tempo possibile”.
La collaborazione è diventata operativa il 30 marzo. A tre alberghi della nostra provincia ha permesso di riavviare i motori in tempi che vedono azzerata qualsiasi rotta turistica. L‘Old River di Guastalla è tra gli hotel che hanno aperto le loro porte ai pazienti positivi dimessi dagli ospedali reggiani. I posti letto messi a disposizione sono quindici, al momento tutti occupati. In stanza singola con bagno, gli ospiti trascorrono il tempo necessario fino alla guarigione completa, che viene sancita dal doppio tampone somministrato in due giorni di fila. Nel caso uno dei test risulti positivo, un nuovo controllo viene fissato a distanza di una settimana, sempre tramite un doppio responso. Tempi dunque che si allungano e che sarebbe impossibile farli passare a casa, laddove non esistessero condizioni quali una stanza e un bagno a uso esclusivo. L’obiettivo è tenere in sicurezza i famigliari, specie se presentano patologie.
Alla fine di marzo la prima struttura che ha fornito ospitalità agli isolamenti non domiciliari è stata la Rems, che conta 30 posti letto. Lo stesso numero di stanze messo a disposizione da un hotel in città. Mentre dodici persone riesce ad accoglierle l’hotel Bismantova di Castelnovo Monti. Una quarta struttura alberghiera a breve si aggiungerà all’elenco. La convenzione prevede che i pasti vengano forniti dall’Ausl, che copre tutti i costi anche di alloggio. Dalle 8.30 alle 17.30 un infermiere dell’azienda sanitaria è al lavoro in ciascun hotel. Quotidianamente avviene poi la visita da parte di un medico.
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