REGGIO EMILIA – Distanti oggi per abbracciarci domani. Così si è chiuso il messaggio per premier Conte alla lettura del Decreto dell’11 marzo che ha ristretto ancora di più le maglie alla ricerca di una frenata nei dati del contagio del virus che corre più veloce delle nostre paure. Si chiude ma non del tutto e molte delle chiusure stabilite erano già state decise dai singoli commercianti e artigiani ormai con i clienti al lumicino e con regole sanitarie a volte difficili da fare rispettare pur volendo. Le nuove misure entrate in vigore da oggi sono valide sino al 25 marzo.
Chiusi i bar anche se il servizio è abbinato alla rivendita di generi di monopolio che restano aperti. quindi spazio del bar chiuso e tabaccheria aperta. Stop per i ristoranti che possono però attrezzarsi per le consegne a domicilio, pub, gelaterie, pasticcerie, servizi di mensa. Serrande abbassate anche per tutte le attività inerenti i servizi alla persona: parrucchieri, barbieri, estetisti.
Aperte le farmacie le parafarmacie e gli alimentari. Restano aperte le poste, le edicole e i tabaccai, le attività di ristorazione nella aree di servizio e rifornimento carburante, in autostrada e negli aeroporti. Aperti anche una serie di attività di commercio al dettaglio dalle ferramenta, le profumerie, per animali domestici, i fotografi, le assicurazioni, le banche, le attività del settore agricolo. Lavoreranno anche le lavanderie, idraulici, meccanici, benzinai e pompe funebri. Garantiti i trasporti e anche le attività di informazione: tv, radio e giornali. Nessuna decisione al momento sugli alberghi che restano aperti seppur praticamente vuoti.
Le industrie resteranno aperte ma con ‘misure di sicurezza’, cioè purché garantiscano iniziative per evitare il contagio, con l’invito a incentivare ferie, congedi retribuiti e smart working. Chiusi invece i reparti aziendali “non indispensabili” per la produzione. La sensazione è che le misure non si fermeranno qui e che comunque molti imprenditori scelgano comunque e inevitabilmente di chiudere.
Ultima nota: le autocertificazioni vanno compilate anche se si va a passeggio, camminate consentite ma solo attorno a casa e per tragitti brevi.
Quello che non è nel decreto dovrebbe dirlo il buon senso di ognuno di noi.
Emergenza Coronavirus: Conte chiude i negozi. Fabbriche aperte. VIDEO
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