REGGIO EMILIA – Il virus può sopravvivere per qualche tempo su una superficie di calpestio, come l’asfalto di una strada o di un marciapiede, ma la sua carica infettante diventa a quel punto assolutamente irrisoria. Così dicono gli esperti e la sanificazione delle strade non è fra le prescrizioni del ministero della Sanità.
A togliere i sindaci dall’incertezza è stata nei giorni scorsi una nota dell’Ausl reggiana. Ha chiarito che operazioni di sanificazione di strade o parchi pubblici non sono fra le azioni necessarie per la prevenzione. E’ invece indispensabile continuare a disinfettare mezzi di trasporto, ambienti e piani di lavoro frequentemente toccati con le mani, come quelli della scrivania, dei bagni, della cucina o del cellulare, che potrebbero favorire il contagio.
L’orientamento di non intervenire sulle strade è condiviso dall’Ausl di Parma e dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte. Secondo l’Arpa piemontese l’ipoclorito di sodio, meglio conosciuto come candeggina o varechina, se usato in gran quantità, sarebbe addirittura nocivo per la salute delle persone e degli animali domestici. Altro discorso è quello della normale pulizia delle strade.
In accordo con Iren e Sabar i sindaci della provincia di Reggio hanno comunque ritenuto utile sfruttare il periodo di forte riduzione di presenze e di traffico per anticipare le operazioni ordinarie di lavaggio e pulizia delle strade comunali, già tradizionalmente programmate. Anche in questi giorni nel centro di Reggio Emilia sono in corso questi interventi.
Gian Piero Del Monte
Reggio Emilia Luca Vecchi Iren emergenza coronavirus sanificazione strade