REGGIO EMILIA – Banche aperte in quanto servizio essenziale, dice il decreto del Governo che ha bloccato quasi tutte le altre attività nel paese. Ma molti istituti stanno adottando misure di restrizione degli orari e invitano a usare i canali online, o il telefono nel caso di anziani che non hanno famigliarità con le tecnologie digitali.
I sindacati dei bancari premono per avere mascherine e dispositivi di prevenzione per i dipendenti, sollecitando una riduzione degli orari di servizio e uno stop a tutte le attività commerciali, che non rientrano fra quelle del servizio pubblico essenziale.
Banco Bpm, che conta in provincia una quarantina di filiali, ha deciso di chiudere quelle dove non è possibile garantire la distanza minima di sicurezza. Stesso provvedimento è stato preso da Unicredit. E’ chiusa ad esempio la filiale di via Emilia S. Stefano in città. Tutte le 36 filiali Unicredit della provincia operano in circolarità, per cui è possibile accedere ai servizi bancari da qualunque sportello. Anche Bper, che ha 40 filiali in provincia, ha sospeso le aperture pomeridiane e invita i clienti a trattenersi nei locali solo per il tempo strettamente necessario alle operazioni bancarie. Chiusura pomeridiana per tutte le filiali Credem, che oltre ai canali online e telefonici ha attivato il servizio di videochiamata gratuito Google Hangouts. Emil Banca, istituto di credito cooperativo, ha chiuso le sue filiali al pomeriggio fino al 3 aprile e al mattino fa entrare i clienti in modo scaglionato. Preannuncia inoltre che alcune sedi potrebbero subire chiusure o riduzioni di orario. Monte dei Paschi di Siena riceve al mattino in modo scaglionato e al pomeriggio solo su appuntamento per attività di consulenza.
Tutte le banche hanno già annunciato il rinvio delle assemblee di soci e azionisti o si preparano a farlo.
Gian Piero Del Monte
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