REGGIO EMILIA – La Fondazione Manodori si sta impegnando per essere vicina ai bisogni della comunità. Lo sta facendo ora, perché si è attivata subito con una fornitura di monitor multiparametrici per la terapia semintensiva e ha deliberato proprio ieri di mettere a disposizione 200mila euro per i bisogni sanitari e del welfare. “Gli effetti dell’epidemia da Coronavirus chiamano anche la Fondazione Manodori ad uno sforzo straordinario”. Il tentativo, spiega il presidente Romano Sassatelli, è quello di guardare non solo al presente, ma gettare anche le basi per il ritorno alla normalità. Per questo la disponibilità del bando Cresco è stata incrementata di 2 milioni di euro. Significa che, superata l’emergenza, le organizzazioni no profit potranno ottenere liquidità per sostenere nuovi bisogni e per far fronte alle conseguenze della sospensione delle attività. Si è deciso anche di rendere più elastico il percorso di erogazione dei contributi per il 2020: chi ha già presentato la domanda, potrà modificare il progetto alla luce degli eventi.
“Ci siamo, siamo vicini alla comunità e a coloro che sono in prima linea. Vogliamo continuare a esserlo domani, quando i bisogni sociali si manifesteranno in modo più chiaro, chiosa Sassatelli.
La Manodori aderisce anche alle iniziative dell’Acri, l’associazione delle Fondazione bancarie, per creare un Fondo Nazionale di garanzia per il terzo settore in grado di generare una disponibilità di diverse decine di milioni di euro
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