LUZZARA (Reggio Emilia) – Torniamo a parlare della situazione all’interno delle case di riposo, il fronte maggiormente sotto stress, dopo quello rappresentato dagli ospedali. Concentriamoci su una struttura di Luzzara, alle prese con tutte le dovute misure applicate in seguito ad alcuni casi di positività riscontrati tra i propri ospiti.
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La situazione di criticità riguarda la struttura per anziani Buris Lodigiani, in viale Filippini a Luzzara. Al suo interno sono sei le persone alloggiate nell’apposita zona rossa allestita per separare i casi sospetti dagli altri ospiti. Si tratta di cinque donne e di un uomo. Il risultato dei tamponi, comunicato in queste ultime ore, ha confermato l’infezione da coronavirus. I test erano stati eseguiti martedì scorso, nello stesso giorno in cui è morta in ospedale, dove si trovava ricoverata, un’anziana ospite della struttura. Mercoledì sono salite a due le utenti vittime del Covid-19. Al triste conteggio si è aggiunta una donna che, sempre ricoverata al Civile di Guastalla, era stata dimessa e affidata alla struttura per non autosufficienti. Il gestore è la Asp Progetto Persona, l’azienda di riferimento per quattro comuni della Bassa. Al momento, ricoverato, resta un terzo ospite ammalato, in questo caso si tratta di un uomo.
I tamponi eseguiti alle persone entrate in stretto contatto coi primi contagiati sono stati nove, di cui sei, come abbiamo detto, positivi. Positivi sono risultati anche due operatori sanitari, che si trovano già da diversi giorni in isolamento domiciliare. In quarantena, per precauzione, c’è poi un terzo collega al momento asintomatico.
Nella residenza, che da oltre 20 giorni ha chiuso le porte ai partenti e agli ingressi di nuovi ospiti, si applica il protocollo indicato dall’Ausl, che, tra le altre cose, prevede la dotazione dei necessari dispositivi di protezione individuale a tutti i lavoratori.
In caso di necessità, il Buris Lodigiani può affidare i propri residenti che necessitano di cure dovute al virus, all’apposito centro Covid allestito nella Rsa Bisini di Guastalla. Un analogo punto d’appoggio sta per essere messo a disposizione delle case di riposo anche tra Rio Saliceto e Correggio dove un paio di strutture sono già state vagliate.
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