NEW YORK – L’emergenza che noi stiamo fronteggiando da 10 giorni con prescrizioni e divieti è arrivata adesso negli Stati Uniti. A New York vive e lavora da quasi dieci anni la giornalista reggiana Valeria Robecco (Ansa, Il Giornale). Da lei ci siamo fatti raccontare cosa stia succedendo nella Grande Mela.
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Simone de Beauvoir diceva che “c’è qualcosa nell’aria di New York che rende il sonno inutile”. L’aria è cambiata, nella città che non dorme mai. Adesso è fatta anche di paura e di emergenza, l’emergenza Coronavirus arrivata in questi giorni Oltreoceano con i provvedimenti che ne conseguono. C’è ancora chi continua a fare la propria vita, ma a giorni potrebbe arrivare l’ordine di rimanere in casa, quello che da noi è arrivato la sera del 7 marzo. Di fatto molti newyorkesi già lo fanno e le luci della Grande Mela sono in parte spente. “Sono chiusi i ristoranti, i bar, le caffetterie. E’ concesso solo il servizio d’asporto. E’ qualcosa che New York non ha mai vissuto – dice Valeria Robecco – E’ venuto a mancare il cuore pulsante di una città che vive all’aperto, che vive dei suoi locali. Ci sono ancora persone fuori ma l’atmosfera è spettrale, inquietante”.
Il cuore di Valeria Robecco è più che mai diviso a metà in questo momento. E’ reggiana, ma New York è la sua casa dal 2011. Corrispondente per Il Giornale e per l’Ansa, prima donna italiana a essere eletta alla guida della United Nations Correspondents Association, l’organizzazione che riunisce i corrispondenti dalle Nazioni Unite e che presiede dal dicembre 2018, non c’è voce più autorevole della sua per raccontare a Reggio di come New York stia affrontando tutto questo. “Noi italiani abbiamo avuto più di altri la percezione, per quanto mi riguarda continuo a seguire quanto succede qui e cosa succede nel mio Paese. Sono preoccupata per la mia famiglia, per i miei amici. Continuo ad augurarmi che tutto vada bene, che l’Italia possa ripartire al più presto. In molti hanno criticato il presidente Trump per aver dato una risposta iniziale troppo blanda, adesso sta mettendo in campo misure forti soprattutto per l’economia“. Un pacchetto di aiuti da 850 miliardi di dollari chiesto al congresso, in particolare per le compagnie aeree e i piccoli commercianti. “L’unica cosa da fare – dice ancora Robecco – è aspettare ed essere il più prudenti possibile”.
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