REGGIO EMILIA – L’emergenza abitativa e gli affitti schizzati alle stelle, con bilocali a 2700 euro al mese con il canone pagato in larghissima parte dai servizi sociali del Comune, irrompono nel dibattito politico e nelle stanze del potere. L’inchiesta di Reggionline (in coda i link per vedere le prime due puntate) ha portato i gruppi di opposizione in Sala del Tricolore, con l’eccezione di Forza Italia e Fratelli d’Italia, a chiedere all’amministrazione di convocare una seduta della terza commissione welfare.
“Sono anni che solleviamo e proponiamo soluzioni al tema dell’emergenza abitativa e del caro affitti – commenta il primo firmatario della richiesta, il capogruppo di Coalizione Civica Dario De Lucia – Bisogna rafforzare l’edilizia pubblica partendo da quel che già abbiamo. Abbiamo 400 appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica attualmente vuoti per mancanza di fondi per ristrutturarli (e 740 famiglie in lista di attesa), è stato calcolato che servono circa ventimila euro ad alloggio per ripristinarli. Con 500mila euro l’anno, che è solo una parte di quello che spendiamo per l’emergenza abitativa, renderemo agibili più di 20 appartamenti l’anno, già di proprietà pubblica. Ci sembra un metodo più saggio di investire il denaro pubblico, sicuramente più che prendere appartamenti da 40 metri quadri a 90 euro a notte spendendo 2.700 euro al mese. E’ anche una soluzione molto più semplice per gli stessi servizi sociali così che al posto di fare gli agenti immobiliari cercando case in affitto – ormai introvabili in città – potranno concentrarsi di più sulle persone che seguono. In commissione pubblica avremo modo di fare il punto e soprattutto capire come avviene ad oggi questo processo di selezione per trovare queste case e come possiamo migliorarlo”.
Il documento porta la firma anche dei consiglieri Fabrizio Aguzzoli di Coalizione Civica, di Paola Soragni e Gianni Bertuzzi (M5S), di Filippo Ferrarini di Alleanza Civica e dei leghisti Roberto Salati, Giorgio Varchetta, Stefano Sacchi, Alessandro Rinaldi e Matteo Melato.

I consiglieri Fabrizio Aguzzoli e Dario De Lucia di Coalizione Civica
I consiglieri chiedono di sapere quanti soldi pubblici sono stati spesi, da inizio mandato nel 2019, per dare un tetto in emergenza a nuclei famigliari sfrattati, collocati in hotel, bed&breakfast o appartamenti, “come funziona la procedura” di selezione di questi alloggi e “quali considerazione ha fatto il servizio circa la spesa”, il tempo medio di permanenza delle famiglie in queste strutture (a volte giorni, altre settimane o mesi), se “i servizi del Comune hanno direttamente rapporti con questi proprietari di casa e la lista dei soggetti privati che hanno ricevuto soldi dal 2019 per l’affitto degli immobili con questa modalità”, e se sindaco e giunta abbiano pensato di spendere questi 500mila euro all’anno per il ripristino del patrimonio di edilizia pubblica per smaltire le graduatorie. Domande, in parte simili nel loro contenuto, che come Reggionline abbiamo rivolto all’assessore Daniele Marchi e per le quali siamo in attesa di una risposta.

L’assessore al Welfare Daniele Marchi e il sindaco di Reggi Emilia Luca Vecchi
Il caso che vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi è stato denunciato pubblicamente dall’inquilino Fares Latamna, che ha definito “uno spreco” di soldi pubblici il canone che da sette mesi contribuisce a corrispondere al gestore del miniappartamento dove è arrivato dopo lo sfratto (non per morosità) insieme alla moglie e ai quattro figli, costretti a dormire su divano e brande per motivi di spazio. In assenza di immobili, spesso gli appartamenti turistici rappresentano soluzioni più economiche rispetto agli hotel per i servizi sociali. Il bilocale di via Liebig, gestito da Guest Holiday (una società che in città amministra anche altri 8 appartamenti, uno dei quali in ristrutturazione, con contratti turistici tramite le piattaforme tipo Booking), è stato indicato a Latamna dai servizi sociali e ha, come detto, un canone giornaliero di 90 euro. Dopo aver comunicato all’inquilino la fine di ogni sostegno per l’attuale immobile il 27 marzo scorso, con la conseguenza di dover fare le valigie a fine mese, i Servizi Territoriali del Polo Sud di Reggio hanno confermato a Latamna una nuova disponibilità a sostenere parte delle spese di un nuovo alloggio, in attesa – come risulta a Reggionline – di un immobile di edilizia sociale residenziale che gli sarà assegnato nel mese di maggio. Come funziona il sostegno? Come risulta dalle fatture che abbiamo potuto visionare, e come riferito anche da Latamna, ogni mese i servizi decidono la quota di affitto spettante all’inquilino in base alle sue entrate, coprendo il resto con un bonifico direttamente al gestore o proprietario dell’immobile. (3/continua)
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