NOVELLARA (Reggio Emilia) – “La posta in gioco in Emilia Romagna è per le famiglie di questa regione, perché se qua arriva, come è accaduto altrove, l’invasione da fuori per prendersi il potere, gli emiliano-romagnoli vivranno molto peggio di come vivono ora”.
Lasciare sullo sfondo il valore nazionale delle elezioni del 26 gennaio per concentrarsi invece sugli aspetti che riguardano i diretti interessati, vale a dire i cittadini chiamati al voto. E’ la linea di Nicola Zingaretti nella sua due giorni emiliana di campagna elettorale. A Novellara il segretario nazionale Pd ha visitato la sede di Sabar. A suo avviso è un modello per l’Italia la gestione dei rifiuti svolta dalla multi servizi di proprietà di otto Comuni: “Contribuisce spesso a salvare tante situazioni – ha detto – E’ di questa bella complessità che fa dell’Emilia Romagna un laboratorio politico ma anche economico, sociale, e in questo caso di avanguardia sulle tutele ambientali. E’ un patrimonio immenso che va rinnovato ma anche tutelato”.
Un laboratorio e un patrimonio, per Zingaretti, è anche l’esperienza trentennale della cooperativa sociale il Bettolino, che nelle sue serre sfrutta il calore prodotto dalla centrale di cogenerazione connessa alla discarica. Dopo la tappa modenese di ieri, si è concentrato nella Bassa reggiana il secondo giorno di tour a sostegno di Stefano Bonaccini. Come “esempio nazionale” vengono indicati dal leader dem anche i risultati raggiunti a Reggiolo dalla ricostruzione post sisma. Un occasione per contrapporre la capacità di governare alla tendenza a cavalcare i problemi senza risolverli, caratteristica quest’ultima che Zingaretti associa a Matteo Salvini.
“C’è una occupazione dell’Emilia Romagna da parte di Salvini – ha detto – che però non farà il presidente e, finita la campagna elettorale, tornerà a fare quello che è: il leader di un partito che a Roma fa politica. Quindi, noi siamo fiduciosi che gli emiliano-romagnoli difendano l’Emilia Romagna, al di là addirittura delle appartenenze politiche”.
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