REGGIO EMILIA – Tappa reggiana per Carlo Calenda. Il leader di Azione è in Emilia Romagna per la campagna elettorale in vista delle elezioni del 17-18 novembre. La lista civica “Riformisti per l’Emilia Romagna futura”, a sostegno di Michele de Pascale, coinvolge insieme ad Azione anche +Europa, il partito Repubblicano e il partito Socialista.
Una scelta, quella di supportare De Pascale, che lo stesso Calenda spiega ai nostri microfoni. “De Pascale è bravo – ha detto – ha gestito molto bene Ravenna e conosce molto bene il settore dello sviluppo energetico. Qui c’è un tema grande come una casa: il prossimo anno rischiamo di essere in recessione. Il settore automotive è in grandissima difficoltà: sono stato in Maserati e Ferrari nei giorni scorsi e il settore è ridotto malissimo. Ecco io penso che De Pascale sia uno in grado di parlare di queste cose cioè di questioni che hanno a che fare con lo sviluppo e non solamente di fare battaglie ideologiche. Questo per noi è molto importante”.
Per Calenda la regione è stata gestita bene sin qui. “Io guardo i dati, il resto mi interessa molto poco – dice Calenda – L’Emilia-Romagna in questi anni è cresciuta ed è andata meglio di regioni come Lombardia e Veneto, che erano il vero traino dell’Italia. Nonostante lo sviluppo molto forte ha sempre mantenuto la sua impronta di attenzione all’equità sociale. Vero, la sanità non è come dovrebbe essere ma perché mancano i fondi nazionali. Tra le regioni è comunque una di quelle che performa meglio dal punto di vista della sanità quindi ha avuto una buona amministrazione”.
Michele De Pascale è sostenuto dal Movimento 5 Stelle, per voi è un problema? “No, non lo è – risponde Calenda – perché De Pascale viene da una storia che ci garantisce. Dopo di che è importante che la nostra lista sia forte per equilibrare pulsioni che possono essere più ideologiche ed è molto importante che De Pascale abbia un sostegno in consiglio comunale”. Coniugare ambiente e nuove infrastrutture è possibile. “Noi dobbiamo adattare il territorio al fatto che ci siano eventi che sono molto più calamitosi, questa cosa si fa con le infrastrutture”.
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