REGGIO EMILIA – “Salvini era convinto di stravincere, adesso i citofoni va a suonarli da un’altra parte”. Avanti di 8 punti percentuali su Lucia Borgonzoni, il 51% contro il 43 dell’avversaria. Alla fine Stefano Bonaccini ha stravinto il confronto superando ogni pronostico. Nella conferenza del risveglio da presidente riconfermato ha ringraziato tutti, gli elettori in primis e chi si è speso per questa contesa politica, con un cenno anche ad una campagna elettorale che ha creato differenze tra le parti.
“Noi non abbiamo mai urlato, non abbiamo mai offeso nessuno e soprattutto siamo rimasti fedeli ai contenuti, abbiamo parlato di questa terra e dei suoi bisogni. Abbiamo parlato di Emilia Romagna sempre. E’ la vittoria di questa regione, della sua storia”.
Bonaccini ha fatto cenno al tema autonomie: “Se il governo non la concederà non farò sconti come non li ho fatti al governo precedente”. Ha accennato al Movimento 5 stelle e all’occasione che i penta stellati hanno perso – ha detto – di vincere insieme. Sul Pd (tornato primo partito in regione) e sul cambio nome, ipotizzato da Zingaretti, il governatore dell’Emilia Romagna si è espresso così: “Non ho ancora avuto tempo di pensare a queste cose. Quel che è certo è che in questo momento se si dice Pd non si riesce a pensare a qualcosa di ben definito, ho la certezza che serva ripartire”.
Bonaccini ha raccontato infine di aver parlato con Mattia Santori poco prima della conferenza per la prima volta e di averlo ringraziato per la mobilitazione che le Sardine hanno messo in campo. Poi ha concluso duro con la retorica che in campagna secondo Bonaccini è stata fatta su Bibbiano: “Su Bibbiamo ero sicuro che avremmo vinto. Hanno strumentalizzato ad arte la campagna elettorale”.
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