REGGIO EMILIA – Il 9 giugno dell’anno prossimo i reggiani saranno chiamati a scegliere il sindaco e la coalizione che li governeranno nei prossimi 5 anni. E’ un appuntamento importante, un passaggio di rilievo nella storia della città. Ma quando mancano poco più di sei mesi al voto, la politica tarda ad assumere quelle decisioni che metterebbero i cittadini nelle condizioni di farsi un’idea e di scegliere.
Mancano i nomi dei candidati sindaco e probabilmente non arriveranno prima di gennaio. Manca un’idea di città per i prossimi anni. Nel centrodestra i nomi fatti circolare in queste settimane sembrano uno specchietto per le allodole. Non è tra questi il vero candidato sindaco. Quanto all’idea di città, i coordinatori provinciali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, in un documento comune, parlano di Reggio – citiamo testualmente – come di una città che dal 1945 a oggi ha vissuto “78 anni di malgoverno”, mostrando di non conoscere un’esperienza amministrativa che non è certo stata esente da limiti ed errori, ma che è anche stata capace di grandi intuizioni e conquiste sociali. Molti vengono dall’estero per conoscerle da vicino.
Non meno grave è l’impasse del centrosinistra, che rispetto alla destra ha una responsabilità in più proprio perché ha governato a lungo la città. Il Pd, dopo aver iniziato un lungo e sacrosanto percorso di consultazione e ascolto, sembra non sapere come concluderlo. Nell’indeterminatezza sul chi, anche il che cosa resta nebuloso. Se non ci sarà un sussulto della politica, rischiamo in primavera di avere cittadini che sanno poco dei candidati e delle loro idee e candidati che sanno poco della città.
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