REGGIO EMILIA – “Si è trattato di una sconfitta netta, con un divario tra centrosinistra e centrodestra che non ci aspettavamo così ampio”. E’ il commento di Alessandro Aragona, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.
“Non era prevedibile un Partito Democratico così in forma, con un risultato che ha trainato tutta la coalizione e ha permesso di chiudere la partita al primo turno”. Sul fronte degli sconfitti, l’analisi è appena cominciata. Fratelli d’Italia si può consolare guardando ai cinque eletti nelle proprie file che entrano in Sala del Tricolore, a partire proprio da Aragona. Il coordinatore provinciale spicca per numero di preferenze: 729, uno dei bottini più copiosi di sempre tra i candidati di centrodestra in città. “Guiderò una squadra di assoluta qualità, che potrà essere la base per costruire un progetto per il futuro”.
Il presente, nel frattempo è fatto di numeri. Agli occhi di Aragona sono inaspettati sia quelli del centrosinistra, in primis del Pd, sia quelli registrati dalla coalizione guidata dal civico Giovanni Tarquini, che ha ottenuto a suo avviso un risultato sotto le aspettative. “La nostra volontà di allargare il perimetro del centrodestra attraverso un progetto più ampio non è andata in porto – ha detto – Ci dobbiamo chiedere perché non siamo riusciti ad attrarre un elettorato che non fosse il nostro solito elettorato. Dobbiamo chiederci perché questo malcontento che c’era e c’è tuttora in città in misura più ampia rispetto quanto dicono i dati elettorali non siamo stati in grado di tradurlo in voti a favore del nostro candidato sindaco e della nostra coalizione. Dobbiamo riflettere sulla campagna elettorale, sulla comunicazione, sulle liste. Dobbiamo chiederci perché non abbiamo fatto un risultato che, al di là della sconfitta, ci aspettavamo più elevato”.
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