CORREGGIO (Reggio Emilia) – Non dappertutto la pandemia ha bloccato il mercato, neppure in ambito edilizio. Chi ha buone idee e riesce a carpire le problematiche delle famiglie, coinvolgendole in un progetto di vita, trova consenso e lavoro.
E’ il caso della cooperativa Andria di Correggio. Proprio in questi mesi post lockdown, sono state parecchie le famiglie che si sono fatte vive per acquistare un alloggio. Perché? “In questi mesi tutti ci siamo resi conto di come abitare in una casa adeguata faccia la differenza”, le parole di Luca Borghi, presidente di Andria.
Certamente in periodi di crisi come questi, non è facile pensare per le famiglie a investimenti importanti ma c’è un elemento che può agevolare il mercato: “Importanti sono anche i contribuiti regionali a fondo perduto per l’acquisto della prima casa che vanno dai 35 ai 45mila euro che Andria dà la possibilità di utilizzare”, ha ricordato Borghi.
La cooperativa punta molto anche sul recupero, in una logica di salvaguardia dell’ambiente. Al proposito il presidente Borghi lancia un appello alle amministrazioni locali: “E’ necessario che rivedano i propri strumenti urbanistici per andare nella direzione di una politica edile volta al recupero anziché all’espansione”.
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