REGGIO EMILIA – “Le situazioni di incertezza e di difficoltà del settore edile sono la testimonianza del perdurare di una lunghissima crisi iniziata nel 2008 che non appare ancora in via di risoluzione”. E’ quanto emerge da una analisi della Filca Cisl, per voce del segretario Salvatore Cosma.
“Le ricadute della situazione economica del Paese, gli effetti della crisi delle grandi cooperative e non – ha aggiunto Cosma – hanno pesantemente indebolito il settore, facendo diminuire gli addetti, i fatturati e le relazioni economiche anche in provincia. A questo si aggiunge la grave crisi sanitaria del Covid scoppiata nel febbraio 2020, che ha portato a registrare nella cassa edile reggiana un calo del 60% della massa salari dei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre nei mesi di agosto, settembre e ottobre il raccolto contributivo ritorna ad avere volumi uguali a quelli dell’anno 2018-2019”.
La sospensione dell’attività lavorativa ha visto un massiccio utilizzo della cassa integrazione infatti, nel corso del 2020 sono state raggiunte le 517mila ore di sospensione, rispetto al 2019 in cui si è fatto ricorso alla cassa integrazione per sole 81mila ore: +638%.
“La ripresa dell’attività lavorativa – le parole di Cosma – ha coinciso con il periodo estivo attraverso la riapertura di tutti i cantieri preesistenti per chiudere l’anno edile a settembre 2020 con un -13,6% della massa salari registrata nella cassa edile di Reggio Emilia rispetto al 2019. Tali dati ci restituiscono una realtà complessa caratterizzata dalla ripresa produttiva in edilizia che ha interessato sia gli appalti pubblici che privati, già attivi prima della pandemia, di cui oltre il 96% degli interventi edilizi autorizzati dal Comune di Reggio Emilia costituiscono riqualificazione dell’esistente”.
Secondo Cosma, la pandemia ha evidenziato anche la cautela dell’iniziativa privata con un numero residuale di cantieri privati nuovi: “Emerge un contesto edile in chiaro scuro, si spera in una ripresa dell’edilizia più robusta nei mesi della primavera del 2021 anche attraverso le ristrutturazioni legate al superbonus del 110% effettuando i lavori di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico sulle strutture condominiali. Auspico che a regime si supereranno le lungaggini procedurali e burocratiche legate al bonus del 110% per la partenza effettiva di nuovi cantieri”.
Cosma ha quindi concluso sostenendo che “un altro elemento sul quale non bisogna mai abbassare la guardia, sinonimo di ripartenza nel segno della legalità, è la lotta al ‘dumping’ contrattuale. Essa prevede l’applicazione del contratto edile alle maestranze attive sul cantiere quale sinonimo di tutela e garanzia dei lavoratori, evitando il contratto dei multiservizi, terziario, metalmeccanico e agricolo, dove il costo del lavoro scende tra il 20% e il 40%, con esso anche le tutele dei lavoratori e la qualità dell’opera. Per questo è importante l’introduzione del contratto edile quale criterio di premialità e qualificazione per le imprese che partecipano ai bandi pubblici”.














