REGGIO EMILIA – Il Consorzio edile guidato da Roberto Salati, imprenditore e capogruppo della Lega in Sala del Tricolore, non ha superato l’esame antimafia della Prefettura: troppi soci legati da vincoli di parentela, di frequentazione e di interessi alle famiglie di ‘ndrangheta. Già nel gennaio 2019, subito dopo l’annuncio della candidatura a sindaco di Reggio, alcuni servizi della nostra emittente avevano sollevato il tema dei soci di Salati in Edilgest (guarda il video).
Rilevavamo, in quei servizi, che la mancata iscrizione alla White list antimafia non riguardava solo il Consorzio Edilgest in quanto tale, ma l’intera compagine sociale.
L’interdittiva è uno strumento di prevenzione. Non significa che l’imprenditore è mafioso, ma che l’azienda è esposta al rischio di condizionamento mafioso e per questo non può lavorare con la pubblica amministrazione. La legge impone che di fronte a certi segnali ci sia la massima prudenza. Una prudenza che in questo caso forse è mancata.
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