REGGIO EMILIA – Ha offerto spunti interessanti la serata di mercoledì in Piazza della Vittoria, nell’ambito della manifestazione “Piacere, Reggio Emilia”, proposta dal Comune di Reggio e organizzata da Kaiti expansion. Una serata in cui si è parlato di ecologia e salvaguardia dell’ambiente, comportamenti virtuosi, esempi di buone prassi che si stanno adottando anche a Reggio Emilia per diffondere una maggiore cultura ecologica.
In un dialogo che ha coinvolto anche il pubblico si sono confrontati Romano Ugolini, che ha presentato il libro scritto insieme a Roberto Carnevali “L’evento che fa bene al pianeta”, Arturo Bertoldi, responsabile di EduIren, Ginevra Del Bene Errico di Mecart, Mauro Ruozzi, Presidente della Fondazione per lo Sport di Reggio Emilia.

Il libro di Ugolini e Carnevali rappresenta una ricerca, ma ancor più un vademecum e una guida, su come organizzare e progettare eventi ecosostenibili, da quelli sportivi a grandi manifestazioni culturali e musicali. Ugolini è fondatore della rete d’impresa Ambiente e Salute, e insieme a Carnevali ha dato vita anche al marchio Ecoevents, per consentire agli organizzatori di eventi di poterli certificare come sostenibili, e abbattere quindi le emissioni di Co2, attraverso comportamenti virtuosi.
“Non solo i grandi eventi, ma anche quelli di medie dimensioni, come ad esempio le fiere nei paesi, hanno un impatto ambientale, a volte anche importante” ha spiegato Ugolini. “Pensiamo a un grande concerto, o a una partita di calcio di livello nazionale o internazionale. Sono eventi che comportano anche molti spostamenti, l’affluenza di migliaia di persone, che concentrate in un unico luogo poi richiedono la gestione dei rifiuti e altri aspetti ai quali è necessario prestare attenzione. Noi attraverso Ecoevents abbiamo individuato 110 buone pratiche da seguire per costruire eventi che limitino al massimo l’impatto ambientale. Abbiamo anche l’attestazione EcoAction, più semplice, per eventi di portata più limitata, che però fornisce indicazioni altrettanto utili. L’idea alla base del libro è che se ognuno di noi fa la sua parte per rispettare di più l’ambiente, unendo gli sforzi possiamo influire su fenomeni planetari come il riscaldamento globale, che sta portando enormi problemi. Possiamo arrivarci attraverso la sensibilizzazione di tutti, dai bambini e ragazzi, che tra l’altro sono già molto attenti a questi temi, agli adulti che a volte ancora non hanno compreso che la salvaguardia dell’ambiente è un tema che arriva a toccarci tutti, in modo molto concreto”.
Arturo Bertoldi ha parlato delle attività che anche Iren da tempo porta avanti per ridurre l’impatto ambientale di alcuni grandi eventi: “A Reggio Emilia devo dire che siamo piuttosto all’avanguardia su questi aspetti: nel 2004 siamo stati i primi, con i Mondiali Antirazzisti Uisp a Montecchio, a organizzare la raccolta differenziata all’interno di una grande manifestazione sportiva. Negli anni abbiamo anche partecipato a molte fiere e altri appuntamenti rilevanti con il nostro “fontanone” come lo chiamano tutti, il distributore di acqua pubblica per evitare l’eccessivo consumo di bottigliette di plastica. Abbiamo anche preso in carico la pulizia dopo alcuni eventi di enorme portata, ad esempio i concerti di Ligabue al Campovolo: dopo un avvenimento di questo genere ripulire tutto significa asportare tonnellate di rifiuti, in più passaggi. Ben venga quindi avere indicazioni e consigli su come organizzarli in modo che abbiano un impatto minore”. Bertoldi ha illustrato anche le attività di EduIren nelle scuole e non solo, per trasmettere cultura ed educazione ambientale declinando la sostenibilità per tutti, attraverso progettazioni condivise con docenti, studenti, associazioni e cittadini.
Ginevra Del Bene Errico ha portato l’esempio, molto importante, di come un’azienda possa compiere passi avanti per ridurre a sua volta l’impatto ambientale: “Abbiamo affrontato processi di digitalizzazione per eliminare il consumo di carta – ha detto- scelto di usare solo bottiglie di vetro per l’acqua per ridurre il consumo di plastica, e in generale porre attenzione all’eco-sostenibilità di tutti i nostri processi produttivi e l’impatto dei nostri imballaggi. Oggi fortunatamente c’è una maggiore attenzione da parte anche delle aziende con le quali collaboriamo”. Mecart è un rinomato scatolificio con sede a Cavriago, attivo fin dagli anni ’60.
Infine Mauro Ruozzi, della Uisp e Fondazione per lo Sport, ha spiegato: “A settembre le attività sportive ripartiranno di fatto dopo due anni in cui il Covid ha rappresentato un’interruzione pressochè totale. E credo sia l’occasione per ripartire su basi diverse, con una sensibilità nuova, in cui tenere nella massima considerazione anche il rapporto con l’ambiente: salute e tutela dell’ambiente hanno un legame molto stretto, lo sport, per la sua natura, può farsi ambasciatore di una maggiore attenzione a questi temi. Avere indicazioni sulle buone pratiche da seguire è davvero molto utile per raggiungere questi obiettivi”.
Il programma completo di Piacere, Reggio Emilia è disponibile su centroreggioemilia.it.
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