CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Un vallo, in pratica una sorta di duna, che dissipi l’energia cinetica dei massi che rotolano dalla parete: è questa l’ipotesi prospettata dallo studio, ancora in fase di realizzazione, da parte del geologo Paolo Beretti a cui la Provincia di Reggio ha affidato nelle scorse settimane un incarico per poter riaprire in sicurezza la Sp 108, chiusa al confine tra Castelnovo Monti e Villa Minozzo a causa di una frana originata dal maltempo di metà ottobre.
Il geologo, specializzato nello studio dei cinematismi delle frane di crollo, ha già compiuto diversi sopralluoghi, confermando purtroppo la presenza di molte porzioni del versante a rischio che escludono la possibilità di riaprire la Sp 108 in condizioni di sicurezza. Per definire le migliori modalità di intervento per mettere in sicurezza la strada, adesso saranno fatti un rilievo plano-altimetrico con laser scanner, ormai ultimato, e uno studio geomeccanico con rotolamento dei massi.
Questa attività, che prevede anche di calarsi in parete e analizzare il quadro delle fessure e la stabilità dei singoli blocchi a rischio distacco, è iniziata proprio ieri, giovedì, e proseguirà per circa due settimane. “I risultati del rilievo geomeccanico e della modellazione effettuata con appositi software, con l’indicazione anche delle dimensioni del vallo necessario a fermare i massi stessi, si avranno dunque intorno a metà dicembre – spiega il consigliere provinciale Elio Ivo Sassi – Insieme alla relazione geologica, geotecnica e sismica per il dimensionamento e fattibilità del vallo”.
Una volta terminato lo studio, la Provincia potrà dimensionare e progettare la duna in terra rinforzata per procedere all’appalto dei lavori: potrebbe anche esser necessario realizzare un bypass stradale, che l’ente inizierà a studiare nei prossimi giorni, non appena avrà a disposizione il rilievo topografico. Per il ripristino e la messa in sicurezza della Sp 108, la Provincia ha già provveduto, all’indomani dell’ondata di maltempo del 19 e 20 ottobre, a rendicontare alla Protezione civile nazionale attraverso la Regione una stima danni di 280.000 euro. Una somma che, proprio ieri, il Consiglio provinciale ha anticipato approvando un assestamento di bilancio.