REGGIO EMILIA – Sono due le procedure approntate dalla prefettura per garantire l’accoglienza di 1.500 migranti richiedenti asilo. Una è il vero e proprio bando di gara la cui pubblicazione, che è stata annunciata, avverrà nei prossimi mesi: l’obiettivo è quello di affidare la gestione dell’accoglienza per il biennio gennaio 2023-dicembre 2024.
L’altra misura è considerata “ponte” dalla stessa prefettura, nel senso che collega l’attuale gestione, in proroga da tempo dopo cinque tra bandi e avvisi esplorativi andati deserti tra marzo 2019 e 2021, al bando di cui dicevamo. E’ una manifestazione d’interesse per l’affidamento del servizio: è stata pubblicata nelle ultime ore e scadrà il 5 settembre. Le due cooperative sociali che stanno gestendo in proroga il servizio, L’Ovile e la Dimora d’Abramo, stanno valutando se presentarsi ma una cosa è certa: sono soddisfatti per un grosso cambiamento nelle condizioni dell’accoglienza frutto anche, dicono, delle loro rimostranze, l’ultima delle quali lo scorso maggio.
Il costo a persona dell’accoglienza giornaliera passa dai 28 euro attuali ai 34 previsti in questa manifestazione d’interesse. “Una vittoria, lo Stato ci ha ascoltato capendo che un’accoglienza dignitosa non poteva essere fatta a quei costi, non più sostenibili”, dicono le due realtà sociali. Dopo il bando di gara dell’aprile del 2019 andato deserto, bando che recependo il decreto Salvini aveva abbassato il costo giornaliero addirittura del 40%, era scaturita una serie di proroghe nelle quali le condizioni economiche erano leggermente migliorate, ma non erano comunque più sostenibili.
“Abbiamo tenuto duro – dice il direttore de L’Ovile, Gabriele Mariani – e a differenza che in altre città ci siamo rifiutati di accettare certe condizioni, e alla fine siamo stati ascoltati”. Come tutti, anche le cooperative sociali stanno affrontando gli spaventosi aumenti dei costi delle utenze: L’Ovile, ad esempio, ha speso circa 400mila euro in più in questi otto mesi del 2022. In tutto questo, le emergenze arrivi non sono mancate: mentre sta finendo quella ucraina conseguente alla guerra, sta invece iniziando quella afgana. 50 profughi sono arrivati a Reggio solo nell’ultimo mese.
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