NOVELLARA (Reggio Emilia) – Il dottor Fiorenzo Orlandini, nel marzo scorso, è andato in pensione. Era il medico di quasi tutti i 2mila abitanti di San Giovanni e Santa Maria della Fossa, due frazioni strette tra Bagnolo e Novellara.
Nell’ambulatorio del paese, un medico c’è sempre stato a memoria d’uomo e secondo i racconti dei più vecchi, anche nell’Ottocento quando l’unità d’Italia era cosa fresca. Da sei mesi, però, la consuetudine di avere un medico in paese sembra essersi interrotta. Il sostituto del dottor Orlandini per ora non c’è. Una dottoressa aveva occupato l’ambulatorio per poche settimane, poi ha lasciato l’incarico.
Intanto, qualche paziente è stato costretto a trovarsi un medico a Novellara; altri chiamano la guardia medica e altri rimandano la scelta definitiva del nuovo dottore sperando che ne arrivi uno. E’ importante che un professionista prenda possesso dell’ambulatorio perché per le due frazioni perdere il medico significherebbe mettere a rischio anche la presenza della farmacia e creare difficoltà ai tanti anziani che faticano a raggiungere Novellara o Bagnolo.
La realtà di San Giovanni e Santa Maria non è la sola. In provincia ci sono altre comunità che hanno visto ridursi il numero dei medici di base. Del resto, l’Anaao, il sindacato più rappresentativo nel settore sanitario italiano, da anni sta lanciando l’allarme denunciando il numero insufficiente di nuovi medici in grado di rimpiazzare coloro che vanno in pensione.
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