LUZZARA (Reggio Emilia) – Gli indiani che vivono nella zona di Luzzara sono generalmente ben integrati, ma tra loro ci sono giovani che hanno comportamenti molto violenti derivanti spesso dall’abuso di alcol o dall’uso di droghe, droghe assunte per sostenere i duri ritmi di lavoro in fabbrica o nelle campagne: l’accusa arriva da una commerciante di origini indiane, da 38 anni in Italia e profonda conoscitrice della propria comunità.
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La signora Kaur è di origini indiane ed è in Italia da 38 anni. E’ la titolare di un negozio nel centro di Luzzara: un’edicola, cartoleria, profumeria. E’ perfettamente integrata e conosce ogni risvolto della comunità del proprio Paese che vive in questa fetta di Bassa. Per molti connazionali è un punto di riferimento.
La commerciante ci racconta di conoscere la vittima, ogni tanto acquistava qualcosa da lei. Poi le chiediamo un commento sull’omicidio e lei dopo avere espresso sdegno, va oltre, non si nasconde e dice che tra i giovani indiani spesso ci sono comportamenti violenti derivanti dall’abuso di alcol o dall’uso di droghe: “Molti bevono tanto o fanno uso di droghe e poi vanno di testa”.
Il ricorso all’alcol come diversivo, quello alle droghe – spesso – per sostenere i duri ritmi di lavoro: “Ai giovani indiani dico sempre di stare attenti alle droghe e all’alcol, che non ci appartiene. Non beviamo in India. Vogliono lavorare di più per guadagnare e mandare i soldi a casa. Si drogano per lavorare di più. A loro dico fate le vostre otto ore, se fate un’ora in più ci sono integratori alimentari da mangiare. Non usate le droghe”.
A Luzzara su circa 9mila residenti, le persone provenienti dall’India sono, almeno ufficialmente, oltre 500. Nella vicina Suzzara su 20mila residenti, gli indiani sono oltre un migliaio. Provengono soprattutto dal Punjab, regione rurale a nord e sono prevalentemente di culto Sikh.
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