REGGIO EMILIA – Tra le 15 persone raggiunte da custodia cautelare nell’ambito della vasta operazione anti droga di guardia di finanza e polizia reggiane figura Daniele Gatta, 40 anni, romano. Gatta è il genero di Fabrizio Piscitelli, conosciuto come ‘Diabolik’. Un nome passato alla recente storia criminale del nostro Paese: capo ultrà della Lazio, estremista di destra, ma soprattutto trafficante di droga, affermatosi come il narcos numero uno della capitale, ucciso nel 2019. Il suo coinvolgimento segna una novità rispetto al passato: l’ingresso sulla scena reggiana della criminalità romana.
Tra gli arrestati, inoltre, c’è anche Domenico Bolognino, figlio di Michele Bolognino, uno dei boss della cosca Grande Aracri condannato in via definitiva a 20 anni e 10 mesi nel processo Aemilia. Questo a testimoniare, come riportano gli investigatori, “l’elevata pericolosità sociale” degli affiliati al sodalizio che poteva contare su una rete distributiva ramificata sull’intero territorio nazionale e su canali di approvvigionamento europei e sudamericani.
“Parliamo di un’organizzazione che aveva più sfaccettature – le parole del comandante della guardia di finanza reggiana, Ivan Bixio – Finanziatori calabresi, malavita romana, agli albanesi il compito di importare ingenti quantitativi di stupefacente che veniva poi rivenduto in tutta Italia. Il tutto con Reggio Emilia al centro”.
Un altro aspetto da tenere saldamente in considerazione come punto di rottura rispetto al passato è la rotta dello stupefacente: non più dal Sud al Nord, bensì seguendo la direttrice opposta. Esemplificativa, da questo punto di vista, l’intercettazione in cui si parla di una partita di eroina dal valore di 60mila euro portata da Reggio Emilia in Calabria.
Sempre dalle intercettazioni emerge anche l’appetibilità del nostro territorio per il malaffare: ‘Reggio Emilia – dice un indagato – c’è tutto quello di cui si ha bisogno”.
“Questo esprime il fatto che l’organizzazione si sentisse tranquilla nel proprio modus operandi, perché aveva canali di approvvigionamento diversi, importanti stoccaggi di stupefacente in loco e svariate relazioni internazionali, oltre a corrieri compiacenti disposti a svolgere l’attività di trasporto”, conclude Bixio.
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