BOLOGNA – Grazie a un’azienda bolognese, la Rvr Elettronica che produce apparati per emittenti radiofoniche dal 1979, gli Stati Uniti ritornano al Drive-in per salvare la produzione cinematografica. A garantire la ricezione audio all’interno degli abitacoli, infatti, sarà un sistema brevettato dalla Rvr che, in questo modo, bypassa il problema della sanificazione degli apparati a Bluetooth audio da fornire allo spettatore.
Grazie a questi sistemi di trasmissione, il gestore Drive-in usufruisce di una frequenza Fm sulla quale lo spettatore deve semplicemente sintonizzarsi. La Rvr ha già consegnato in questi giorni i primi 25 sistemi di trasmissione audio per Drive-in con l’obiettivo di allargare la fornitura agli oltre 300 cinema all’aperto presenti sul territorio americano, mentre già arrivano richieste da altre parti del mondo.
Al contempo, sempre negli Usa prosegue la vendita di trasmettitori Fm a sacerdoti e pastori che, in vasti parcheggi, per esempio quelli di un centro commerciale, si radunano con i fedeli che arrivano con le proprie auto per assistere alle celebrazioni. Il sacerdote celebra da un palco, mentre i fedeli seguono la messa in auto sempre sintonizzando la propria radio sulla frequenza della funzione religiosa.
L’intuizione dell’azienda bolognese deriva dal sales manager America, il reggiano Matteo Castagnoli. “Paradossalmente, proprio in un periodo storico che dovrebbe essere agevolato dall’uso delle infrastrutture di rete cioè internet via cavo e connessioni dati da cellulare, il mondo intero scopre di essere indietro sui tempi – ha spiegato Castagnoli – Ci sono aree rurali, ad esempio, che non sono servite dalla rete. In questi contesti un impianto radiofonico può fare la differenza. In Italia, nello specifico in Piemonte ad esempio, in alcune vallate non servite dalla rete internet gli studenti hanno dovuto fare ricorso alle radio locali per seguire le lezioni a distanza”.
“La forza dell’Fm – ha dichiarato Valentino Biavati, presidente di Rvr Elettronica – sta nel fatto che tutti possono dotarsi di un ricevitore radio perché costa pochi euro. Ci sono realtà nei Paesi in via di sviluppo dove non è scontato avere uno smartphone. Invece, un ricevitore radio è facilmente accessibile. Inoltre, a livello tecnico il segnale Fm ha una garanzia di stabilità incomparabile rispetto a quella di un servizio di streaming via IP”.
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