REGGIO EMILIA – Un rifugio ricavato nell’edificio in cui si trova il “bici-box”, deposito di biciclette e bagagli, ma anche officina delle due ruote, al civico 4 di via Turri. Gli addetti ci dicono che questi senzatetto non hanno mai importunato nessuno e che, di tanto in tanto, cercano di aiutarli facendo caricare loro i telefoni cellulari o offrendogli una bevanda calda.
Si tratta di persone provenienti dall’Est Europa, che durante il giorno bazzicano in altre zone della città chiedendo l’elemosina. Qui incontriamo anche un uomo di origini nordafricane, che racconta la sua storia di marginalità: “Mi chiamo Youssef, ho 53 anni e sono in Italia dal 1995. Non ho una casa, ho dormito qui per diverso tempo; ora dormo da altre parti, a volte trovo da mangiare, a volte no. Sono tanti che vivono così”.
Già in passato questo spazio, al riparo dalla pioggia, era stato occupato da persone senza fissa dimora come rifugio soprattutto per le fredde notti invernali.
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