REGGIO EMILIA – ll presidente del Consiglio Giuseppe Conte questa mattina ha parlato alla Camera dei Deputati per riferire sul nuovo Dpcm che sarà varato domani. Ci saranno nuove restrizioni valide su tutto il territorio nazionale e altre solo per le regioni a rischio. L‘Emilia Romagna per il momento non figura come “zona rossa”.
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Didattica a distanza al 100% alle scuole superiori, limiti alla mobilità fra regioni a rischio, centri commerciali chiusi nei giorni festivi e prefestivi. E ancora: chiuderanno anche i musei, le sale bingo e le sale scommesse, la capienza dei mezzi pubblici sarà ridotta al 50% e ci saranno limiti alla circolazione delle persone di sera, con un coprifuoco ancora da definire: potrebbe scattare alle 21. Sono queste le misure di carattere nazionale contenute nel nuovo Dpcm che il governo si appresta a varare nelle prossime ore e che il premier Giuseppe Conte ha illustrato alla Camera.
Poi ci saranno misure più restrittive per le aree dove il virus risulta più pericoloso. Queste restrizioni dovrebbero portare allo stop totale all’attività di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici.
Tra le regioni da bollino rosso ci sono al momento Lombardia, Piemonte e Calabria, oltre alla provincia autonoma di Bolzano. Sono quelle che hanno un indice di replicazione del virus molto elevato, intorno al livello 2, ben oltre la soglia di guardia di 1,5. L’Emilia Romagna ha il cosiddetto indice RT pari a 1,6: è considerata tra quelle a rischio moderato grazie anche al fatto che ha solo il 15% dei letti ospedalieri di terapia intensiva e non intensiva occupati. La nostra regione per il momento non figura dunque come zona rossa.
A livello provinciale, il territorio reggiano è tra le 29 province italiane con l’indice superiore a 1,5, tra queste c’è anche quella di Modena. Sopra la soglia anche Piacenza, Ferrara e Ravenna. Sotto Bologna, Forlì-Cesena, Parma e Rimini.
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