REGGIO EMILIA – Tra il giugno e l’agosto del 1946 sono vittime di omicidi una serie di figure non coinvolte nel regime fascista o che addirittura avevano operato contro di esso. Il 6 giugno è ucciso a Sant’Ilario l’industriale Giuseppe Verderi; il 18 giugno il parroco di San Martino di Correggio don Umberto Pessina; il 20 agosto il capitano dell’esercito Ferdinando Mirotti a Campagnola; il 24 agosto l’avvocato Nando Ferioli, di Sassuolo, con studio legale anche a Reggio, fratello di Alberto, segretario del partito liberale reggiano; il 26 agosto il sindaco socialista di Casalgrande Umberto Farri.
“Sicuramente c’è da parte dei vertici della Federazione comunista reggiana una difficoltà a mantenere un pieno controllo su una base che nei mesi della Resistenza è diventata veramente imponente – ci spiega la ricercatrice storica Iara Meloni – Sono ancora presenti sul territorio gruppi di ex partigiani che si sentono intitolati del controllo del territorio anche in maniera para-legale, paramilitare.
Già in precedenza c’erano stati l’omicidio di Arnaldo Vischi, direttore delle Officine Reggiane, il ferimento di Egisto Lui, avvocato, sindaco di Reggiolo, e dell’ex partigiano delle Fiamme Verdi Giorgio Morelli. Quanto basta per spingere il segretario del Pci, Palmiro Togliatti, a una visita a Reggio a fine settembre 1946.
“Chiede ai vertici della Federazione reggiana di vigilare in modo più fermo su eventuali episodi di illegalismo – continua Iara Meloni – Quello che sta cercando di fare Togliatti in quel momento è di completare la transizione a un partito nuovo che sappia dialogare anche con i ceti medi”.
Passati pochi mesi, nell’aprile 1947, sarà Valdo Magnani, ex partigiano in Iugoslavia, con due lauree in economia e in filosofia, ad assumere la carica di segretario provinciale del Pci. “Un percorso – conclude la ricercatrice storica Iara Meloni – che si completerà con la messa da parte dei dirigenti che erano in funzione nell’estate del 1946, con una nuova classe dirigente fatta di persone più preparate per le nuove sfide”.
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