REGGIO EMILIA – Donne vittime di abusi sessuali e di violenze. Le cronache ci riferiscono di episodi sempre più frequenti. Solo nelle ultime settimane a Reggio ci sono state due denunce per stupro: in un caso a raccontare tutto ai carabinieri è stata una adolescente di 15 anni di cui avrebbe approfittato un compagno di scuola. Poi ci sono i maltrattamenti in famiglia, le botte da parte del marito, del compagno o dell’ex che non si rassegna alla fine della relazione.
Il comitato reggiano della Croce Rossa ha voluto approfondire l’argomento attraverso un incontro, tenutosi nella sede dell’organizzazione, che ha coinvolto i volontari, le istituzioni e alcune colleghe del distaccamento di Asti. In particolar modo si è parlato di come fare rete tra forze dell’ordine e soccorritori. “In pronto soccorso già da tempo a Reggio, ad esempio, si prevede che la refertazione delle donne che lamentano lesioni avvenga non in presenza del soggetto che la accompagna e specialmente, per le donne che non parlano la lingua italiana, si prevede la presenza di un mediatore culturale”, sottolinea il sostituto procuratore Maria Rita Pantani.
La pandemia non ha aiutato a reprimere la problematica, anzi: “C’è stata un’esplosione di denunce e un aumento esponenziale di chiamate al 112 post lockdown proprio per la convivenza forzata e ovviamente adesso ritroviamo tutto nelle aule giudiziarie con i vari processi”, continua Pantani.
Violenza sulle donne, una piaga crescente anche a Reggio Emilia
A confermare ciò sono i dati registrati sul nostro territorio: “Abbiamo emesso nel 2021 40 ammonimenti per violenza domestica, 24 nei confronti di persone che hanno stalkerizzato soprattutto donne e 5 misure di prevenzione di sorveglianza speciale nei confronti di soggetti maltrattati“, aggiunte il questore Giuseppe Ferrari.
Al termine dell’incontro è stata inaugurata una panchina rossa posta sotto l’ulivo del giardino della Croce Rossa. Un simbolo di pace e di speranza.
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