REGGIO EMILIA – Donne vittime di ‘ndrangheta, donne che combattono la ‘ndrangheta, donne di ‘ndrangheta: il movimento Agende Rosse ha voluto approfondire le figure femminili emerse con l’inchiesta e il processo Aemilia.
Il compito è stato affidato a Paolo Bonacini, ex direttore di Telereggio, che ha seguito il processo per conto della Cgil e ne ha ricavato un bel libro, Le cento storie di Aemilia. Ne sono usciti, fra i tanti, piccoli ma intensi ritratti del pubblico ministero Beatrice Ronchi, dell’ex prefetto Antonella De Miro, ma anche, sull’altro fronte, di Roberta Tattini, commercialista bolognese di Nicolino Grande Aracri, e Karima Baachaoui, la bella amante tunisina di Gaetano Blasco, condannata a 21 anni e 4 mesi nel processo Aemilia e latitante dal 2015. O ancora, nella zona grigia, di Joanna Chojnowska, polacca, ex moglie del pentito Antonio Valerio.
Tra il pubblico Andrea Rat, uno dei tre giudici del processo Aemilia celebrato a Reggio Emilia con rito ordinario. In un breve intervento, Rat ha sottolineato che la condanna di Baachaoui è una delle poche nel suo genere in un processo per fatti di mafia e suggerito che proprio il ruolo delle donne nelle organizzazioni criminali potrebbe essere uno dei fenomeni salienti delle prossime inchieste giudiziarie.
L’ex presidente della Provincia Sonia Masini, a sua volta presente tra il pubblico, ha raccontato di aver partecipato in anni ormai lontani a un paio di incontri pubblici con la comunità cutrese, sollecitando in particolare le giovani donne a denunciare chi commette reati.
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