MODENA – Il regalo più bello le è arrivato da Giulia, sua figlia. E’ lei che ha donato il fegato a Cristina, una donna reggiana da tempo in attesa di un trapianto da cadavere. Un intervento di elevata complessità, condotto nel pieno dell’emergenza Covid, al policlinico di Modena, dall’equipe guidata dal professor Fabrizio Di Benedetto, direttore della struttura complessa di chirurgia oncologica Epato-bilio-pancreatica e chirurgia dei trapianti di fegato. Le due donne sono state dimesse e sono in buone condizioni di salute.
Cristina Cristofori soffre di una malattia rara e con alto rischio di mortalità. La figlia Giulia Baroncini è una operatrice sanitaria della stessa azienda ospedaliera universitaria, già impegnata nella gestione della pandemia. “Credo nella scienza – ha detto – e sono stata spinta nell’affetto che provo per mia madre e dal bisogno di averla accanto nel mio cammino di vita”.
Per l’esecuzione dell’intervento sono state impiegate due sale operatorie attive in simultanea per diverse ore al giorno. Si è cominciato alle cinque di mattina con l’apertura della sala operatoria della figlia fino alle 21, ora di chiusura della sala della mamma. Al lavoro decine di operatori, tra medici e infermieri. E’ il secondo trapianto di fegato da vivente che si esegue quest’anno a Modena. ‘Si conferma ancora una volta la qualità del nostro sistema sanitario – commenta l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini – che anche in tempi di emergenza continua a produrre risultati straordinari”.
Reggio Emilia Modena Unimore Policlinico di Modena madre figlia trapianto di fegatoDona parte del fegato alla madre: “Sapevo che eravamo in buone mani”. VIDEO
