REGGIO EMILIA – “In Ucraina c’è molta confusione e sofferenza, molte ideologie e posizioni che non riescono a saldarsi in un progetto comune”.
A Zytomyr, 170 km dal capoluogo Kiev, c’è la scuola cristiano-ecumenica fondata nel 1994 da Sofia Beliak insieme a Don Giuseppe Dossetti. Si insegna anche l’italiano.
“Nel 1992 volevo vedere cosa c’era dietro la cortina di ferro e trovammo questo gruppo di cristiani ecumenici. La responsabile era Sofia che aveva fatto 4 anni di prigione perché faceva catechismo”.
La guerra è arrivata anche lì, la scuola che ora ospita 200 bambini ed è gestita dai salesiani, ora è chiusa e di notte si dorme negli scantinati. “C’è molta paura. Anche se fino adesso sono stati bordati i centri militari, ma vicino spesso ci sono le case”.
Don Dossetti fa proprio il pensiero di Papa Francesco: “Preghiera e penitenza, soprattutto perché il problema di noi occidentali è purificare gli occhi rispetto a una realtà che rischiamo di valutare in termini impropri, l’ignoranza dell’Occidente rispetto alla complessità ucraina è molto riprovevole“.
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