SCANDIANO (Reggio Emilia) – La pandemia ha cambiato la storia di tanta gente e l’eredità di quanto ha rappresentato il lockdown non deve andare perduta. Le immagini e le testimonianze sono i mezzi migliori per sigillare i ricordi e le esperienze. Su questi pilastri è nata l’idea di Mamimò di confezionare un docufilm che raccontasse i momenti duri che le persone più fragili della zona del tresinaro secchia hanno vissuto.
“Nel maggio del 2020 – spiega Cecilia di Donato, della compagnia teatrale Mamimò – abbiamo iniziato a intervistare le persone che ci sono state indicate dai servizi sociali, nuovi fragili. E da questo è nato un documentario unico che racconta il Covid all’interno dell’Unione Tresinaro Secchia”.
Gli autori di Mamimò che nel 2019 vinsero un bando per realizzare un docufilm con le persone fragili, hanno dovuto rivedere la sceneggiatura perchè la pandemia impediva i contatti. Alla fine nè è nata comunque un’opera che mette al centro i percorsi personali vissuti all’interno di una comunità che ha cercato di non venir meno ai principi della solidarietà e dell’attenzione.
“Questo documentario volevamo fosse un momento di ascolto e di ricordo delle difficoltà, con una riflessione sulle possibilità per il futuro”, aggiunge Elisa Davoli, vicesindaco di Scandiano.
Alla fine della proiezione del docufilm, sono state proposte interviste con alcuni operatori della sanità e della protezione civile che hanno ricordato i giorni più duri del lockdown.
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