REGGIO EMILIA – E’ stata disposta l’autopsia sul corpo del 12enne Youness Lakhdar. Un accertamento voluto dal sostituto procuratore Valentina Salvi per fare luce su alcuni dei tanti punti oscuri attorno alla morte del ragazzino di Cavriago.
Resta da capire come sia avvenuto il suo investimento, venerdì pomeriggio alle 14.30 lungo la via Emilia a Cella. E perché, una volta uscito da scuola, il 12enne non si sia diretto verso casa ma abbia camminato per 5 km nella direzione opposta. Le indagini e gli accertamenti proseguono nella massima cautela.
Il 35enne che era alla guida del furgone risulta indagato per omicidio stradale, un atto dovuto in situazioni di questo tipo. I test hanno dimostrato che non era alla guida in stato di ebrezza, si attendono gli esiti degli esami tossicologici. Il mezzo è stato posto sotto sequestro. Gli agenti della polizia locale di Reggio Emilia, che hanno effettuato i rilievi, hanno ascoltato una persona che era in via Vico – il tratto di via Emilia a Cella – al momento dell’incidente e stanno confrontando le sue dichiarazioni con quelle dell’investitore. Si cercano altri testimoni.
Ma perché Youness, che nel pomeriggio dopo la scuola avrebbe dovuto essere agli allenamenti di calcio, si trovava a Cella? Perché ha camminato con il suo zaino sulle spalle fino alla via Emilia? Di questo si stanno occupando i carabinieri di Cavriago che venerdì hanno raccolto la denuncia della scomparsa del 12enne presentata dalla famiglia in quelle ore terribili, tra paure e speranze. Il ragazzino è morto subito dopo essere arrivato al Santa Maria Nuova. La salma è all’obitorio dell’ospedale in attesa di essere restituita alla famiglia. Sarà sepolta, dopo il funerale con rito islamico, nell’area del cimitero di Cavriago dedicata ai cittadini musulmani.
Servizio Tg di Mattia Mariani
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