REGGIO EMILIA – Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di una madre ed educatrice.
Nei giorni scorsi si è svolta una “festa natalizia” di una scuola superiore in un noto locale della città. Ometto intenzionalmente sia la scuola che il nome del locale, perché immagino che altri istituti abbiano fatto lo stesso in altri luoghi, quindi non voglio puntare il dito solo su questo.
Le foto (come quella allegata, ndr) sono state pubblicate dagli organizzatori e dai partecipanti sul profilo Instagram dell’istituto. Profilo a cui si può tranquillamente accedere per verificare. Ora, come si può vedere dalle immagini, i numeri erano ben oltre il concetto di assembramento e le mascherine del tutto assenti.
Colpa delle discoteche? Del governo che non le chiude? No. Colpa della generale mancanza del buon senso da parte di tante categorie di adulti. Sicuramente i gestori del locale, non tutti ma certamente quelli dell’altra sera. Non ho niente in contrario all’apertura dei locali (quante volte abbiamo letto le loro lamentele), se vengono fatte osservare tutti i protocolli per la sicurezza di tutti.
Poi, gli “adulti” organizzatori dell’evento. Messi intenzionalmente fra virgolette, in quanto si tratta di giovani poco più che maggiorenni. E poi i genitori, che non sono più capaci di distinguere fra autorità e autorevolezza, non sono capaci di un dialogo costruttivo che permetta eventualmente di dire di no a una richiesta. Erano tanti anche i ragazzini di 14, 15 anni presenti.
Non ho nulla in contrario all’apertura dei locali e all’organizzazione di eventi che da sempre vengono fatti (ai nostri tempi erano i famosi Student’s party), ma non in questo modo. Se anche solo un decimo dei presenti (stima ottimista) avesse contratto il virus, in questi giorni si è propagato in maniera esponenziale fra parenti e amici.
Ma ripeto… non è colpa delle leggi o della loro mancanza.
Ricominciamo da noi.
Ricominciamo a fare i genitori e gli educatori.











