REGGIO EMILIA – Calcinacci, mattoni e altri scarti di edilizia. E poi tanta, tanta plastica sotto forma di sacchetti e lembi di teli in cellophane.
Le immagini non sono quelle del gennaio del 2020, quando un’ondata di piena del Crostolo si mangiò parte dell’argine, riportando alla luce una vecchia discarica degli anni ’60. Sono immagini attuali, di oggi e testimoniano la situazione del corso d’acqua all’altezza di via Albanesi, quartiere Baragalla. I lavori di messa in sicurezza pianificati dal Comune, previsti per prima dell’inverno, non sono ancora iniziati. “Un po’ per le condizioni meteo, un po’ per il fatto che il progetto doveva essere sottoposto all’attenzione di Protezione civile e Aipo – ha spiegato Carlotta Bonvicini, assessore All’Ambiente – i tempi si sono allungati. Il progetto inizialmente pensato è stato modificato e stiamo per convocare la conferenza dei servizi per l’approvazione definitiva. Si andrà quindi in primavera, verosimilmente, con l’inizio dei lavori”.
Sono stati effettuati un paio di interventi di bonifica eseguiti da Iren per conto del Comune che avevano fatto piazza pulita di ogni residuo, ma piano piano l’acqua del torrente ha eroso l’argine con il risultato che ora c’è di nuovo da intervenire prima che possano sopraggiungere le piene dovute allo scioglimento della neve sugli Appennini. “La situazione è costantemente monitorata, sia dalla Protezione civile che da Aipo. Quello che ho chiesto di verificare è lo stato di rilascio dei nuovi rifiuti e lo stato di essi, affinché – in caso servisse – si possa procedere con una nuova bonifica prima dell’inizio dei lavori”, ha concluso la Bonvicini.
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