REGGIO EMILIA – Il punto sulla questione sicurezza, con particolare riferimento alla zona stazione ma anche il fenomeno della devianza giovanile: sono i temi al centro di un vertice tenutosi questa mattina in prefettura.
“Non è che oggi chiediamo l’esercito e l’esercito arriva in città”. Maria Rita Cocciufa ha spiegato come, al momento, a Reggio non venga ritenuto necessario l’impiego dell’esercito. Lo ha fatto al termine di un vertice convocato per fare il punto sulla questione sicurezza in città, con particolare attenzione alla zona stazione e anche per delineare progetti per fronteggiare la questione delle bande giovanili. “Al di là delle sensazioni e delle percezioni, servono controlli dinamici, serve una presenza costante e snella”.
Per il futuro, però, non è detto che l’esercito non possa arrivare anche nella nostra città: “Questo non significa che l’opzione esercito un domani non potrà essere presa in considerazione”. La prefetta ha assicurato che l’attenzione delle istituzioni sul fronte sicurezza è e resterà massima: “Siamo sul pezzo e vogliamo restarci”.
Il questore Giuseppe Maggese ha fatto riferimento all’obiettivo del breve periodo in zona stazione: “Cercare di decongestionare la zona dove c’è una presenza di tossicodipendenti e di persone che spacciano e che infastidiscono i residenti”. Sul fronte del contrasto alle azioni delle bande giovanili, il Comune attiverà a breve un bando il cui scopo è di coinvolgere realtà che si occupino di includere ragazzi problematici in progetti culturali, sportivi, musicali o di apprendistato lavorativo. Un centinaio in città i giovani tra i 16 e i 22 anni che vivono in contesti problematici e su cui sono stati puntate le attenzioni.
All’incontro hanno preso parte il sindaco Vecchi con gli assessori Marchi, Curioni e Rabitti, la polizia locale, Unimore, Ausl e Ufficio Scolastico provinciale.
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